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Regioni ed Enti Locali

Nomine e valutazioni del personale all’Hospice di Agrigento: intervento della CIMO

“La segreteria aziendale CIMO, a nome e per conto dei suoi scritti, chiede un intervento risolutore delle rimostranze degli stessi circa le modalità, non rispondenti alle norme contrattuali e di legge, circa la nullità ancorché la non congruità della valutazione che agli stessi è stata assegnata”.

Per la Cimo: “E’ oltremodo irregolare che la valutazione è stata eseguita da chi non solo non ha titolo ma anche non conosce l’intera la procedura di valutazione, ovvero i processi che precedono la valutazione e la valutazione stessa, tant’è vero che nel caso del reparto Hospice viene indicato come positivo un giudizio che di fatto è negativo, cercando di trarre in inganno il valutato. Inganno che viene perpetuato anche durante l’incontro per presa visione delle valutazioni, a meno che il valutatore non è in grado di discernere tra giudizio positivo e giudizio negativo. E’ ancora più grave che senza averne titolo e ruolo nel valutare un dipendente, e in ogni caso senza avere diretta conoscenza dell’attività del valutato, con sommaria e superficiale conoscenza delle norme ne intacca la professionalità tanto da creare un danno di immagine, perdita del prestigio e decoro, senza addurre motivazioni scritte della valutazione espressa. Anche nel caso del Dipartimento Salute Mentale il valutatore non rientra nelle funzioni del Direttore del Dipartimento che nella fattispecie è un consulente. La valutazione non può rappresentare uno strumento per operare discriminazioni e intimidazioni sui dipendenti. Si chiede alle SSLL in indirizzo di volere riportare nel giusto e regolare il processo di valutazione dei dipendenti anche nell’ottica della parità del trattamento del personale e contestualmente di conoscere l’atto di nomina del Dr. Marchica Ercole n.q. di Direttore dell’Hospice. Questo sindacato, a tutela dei propri iscritti e della medesima dirigente Sindacale, si riserva di procedere per le vie opportune per recuperare e perseguire chi con fare superficiale o forse ancora più grave pretestuoso ha procurato danno ai suoi iscritti”.