CATANIA – Situazione di calma apparente oggi a Catania: sul molo del porto del capoluogo etneo le ore trascorrono con la stessa “normalità” della settimana appena trascorsa.
Un presidio di poliziotti e carabinieri impedisce di avvicinarsi troppo alla nave Diciotti, solo medici ed addetti ai lavori possono stare ai margini del molo ed all’interno del mezzo. Nel frattempo, anche a distanza, si notano i migranti a bordo sotto gli oramai famosi tendoni verdi: c’è chi sta seduto, chi passeggia e chi anche lava e stende qualche indumento.
Sembra strano a dirsi, ma la tensione politica e mediatica attorno a questa nave appare lontana dal molo in cui la Diciotti è ancorata. L’unico elemento che testimonia la forte attenzione sia dei media italiani che europei sul caso, è la fitta presenza di giornalisti sulla banchina: il cordone di mezzi, telecamere e cronisti attorno la nave ben fa intuire quanto sta accadendo in questi giorni a Catania.
Nel frattempo la città si prepara anche alla manifestazione che si terrà in questo sabato pomeriggio: sono attesi diversi gruppi, il corteo chiederà il via libero definitivo dell’approdo dei 150 migranti a bordo e l’accoglienza degli stessi.
La nave Diciotti, come si ricorderà, è approdata a Catania dopo aver soccorso 177 migranti a largo di Lampedusa: il ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli, ha dato il via libera per l’attracco del mezzo della Guardia Costiera a Catania, ma il ministro degli Interni Matteo Salvini ha negato lo sbarco. E la polemica è adesso politica e riguarda l’Italia, ma anche i rapporti tra Roma e Bruxelles.
Nei giorni scorsi la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta: il procuratore Patronaggio proprio in queste ore è a Roma per interrogare funzionari del Viminale. L’accusa, a carico al momento di ignoti, è di sequestro di persona e questo ha ulteriormente acuito la polemica: proprio Matteo Salvini, in un video registrato giovedì, ha chiesto al procuratore Patronaggio di indagare su di lui e non contro ignoti, assumendosi la responsabilità della decisione di non fare sbarcare i migranti.
Dei 177 inizialmente a bordo, 27 sono scesi pochi giorni fa: tra loro anche due donne. Intanto il comandante della Diciotti, Massimo Kothmeir, ha smentito i problemi sanitari a bordo. I migranti, secondo il comandante, hanno ripreso a mangiare dopo lo sciopero della fame ed anche se ci sono casi di scabbia a bordo la situazione appare sotto controllo.
A bordo in gran parte, come affermato dal personale delle forze dell’ordine al molo di Catania, sono dell’Eritrea: ben 130 su 150. Due sono invece i siriani, un migrante è originario dell’Egitto, uno della Somalia, dieci delle isole Comore.
AGGIORNAMENTO ORE 15:
Dopo l’ispezione medica condotta dagli ispettori del ministero della Salute e dai medici degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e regionali per sedici migranti è stato chiesto lo sbarco immediato dalla nave “Diciotti”. Si tratta delle undici donne e di cinque uomini di cui due ai quali è stata riscontrata una sospetta tubercolosi. A chiedere lo sbarco, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, il comandante della nave.
Mauro Indelicato
Foto dell’inviata di infoagrigento.it Vanessa Miceli