Dopo le intimidazioni subiti, è il sindaco di Naro, Calogero Cremona (in foto), ad intervenire esprimendo vicinanza dopo i vili atti accaduti a Naro, in zona Robadao, sui furti alla cooperativa che gestisce i beni confiscati alla mafia.
“La sequenza degli episodi avvenuti (prima, due distinti furti di mezzi agricoli e di attrezzature e, dopo, l’incendio delle arnie per la produzione del miele biologico) fa pensare ad un disegno intimidatorio, come ha già evidenziato Mariagrazia Brandara, presidente del Consorzio per la Legalità e lo Sviluppo”.
“La cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” gestisce infatti terreni confiscati alla mafia ed è una interessante realtà nel locale panorama della produzione agricola ed agro-alimentare”.
“Tutta la comunità narese, pertanto, si stringe attorno alla cooperativa e condanna gli atti criminosi che è stata costretta a subire, auspicando che le Autorità preposte e le Forze di polizia possano individuare al più presto gli autori.
Nel contempo, nella qualità di Sindaco di Naro, invito i soci della cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” ad andare avanti nel loro lavoro, restando consapevoli che la forze sane della società locale e le Istituzioni Pubbliche sono dalla loro parte.
Con l’occasione, comunico che il Comune di Naro ha già avanzato richiesta di autorizzazione all’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata per poter conferire ulteriori terreni confiscati al Consorzio Agrigentino per la Legalità e lo Sviluppo che potrà assegnarli alla “Cooperativa Rosario Livatino – Libera Terra”.