In questi giorni i consiglieri comunali Vincenzo Giglio, Rosalia Arnone, Lillo Licata e Nicolò Palmeri della lista civica “Insieme si può” hanno richiesto al Presidente del Consiglio, Lillo Valvo, la convocazione del consiglio comunale con 4 punti all’ordine del Giorno, proponendo:
a) la modifica del Regolamento comunale sui lavori delle commissioni consiliari per rendere più efficace e celeri le sedute del consiglio; infatti nel corso degli anni sono state introdotte modifiche relative anche alla composizione del Consiglio Comunale, riducendone i componenti in base alla rispondenza del numero degli abitanti per cui si ritiene opportuno adeguare il vigente Regolamento alla normativa sopravvenuta in materia di riforma degli enti locali;
b) l’approvazione di un ordine del giorno di dichiarazione dello “Stato di calamità” del territorio narese relativo alla situazione di estrema gravità che ha colpito quasi tutte le imprese agricole del territorio, nonché dei comuni limitrofi, causata dal fenomeno del c.d. “cracking” verificatosi nel periodo luglio-agosto 2018. Tale evento ha causato una forte diminuzione del prodotto raccolto e immesso nel mercato e determinato un notevole danno agli agricoltori. La dichiarazione dello “Stato di calamità” è, infatti, indispensabile per consentire agli operatori del settore agricolo di richiedere le agevolazioni e gli eventuali contributi a fronte dei gravi danni subiti.
c) l’approvazione di un ordine del giorno relativo alla richiesta, al Presidente della Regione Siciliana, di ridurre il costo dell’acqua per fini irrigui e del relativo canone ; In questo periodo i produttori agricoli si sono visti notificare cartelle esattoriali con data retroattiva per i ruoli emessi per gli anni 2013 e 2014 con le quali sono stati intimati a a pagare non solo la differenza dell’acqua che passa a € 0,23 a metro cubo ma anche il canone irriguo che passa gradualmente da € 20,00 a € 85,00 ad ettaro. Trattasi di un aumento sproporzionato che arriva ad incidere anche per migliaia di euro alle già fragili casse dell’economia degli imprenditori agricoli naresi.
d) la modifica dell’attuale regolamento comunale della tassa Rifiuti Urbani (TARI).
In ordine a quest’ultima proposta i consiglieri Giglio, Arnone, Licata e Palmeri ritengono opportuno la modifica dell’attuale regolamento comunale della TARI poiché non prevede una serie di agevolazioni per alcune categorie di nuclei familiari. Infatti i consiglieri proponenti chiedono di togliere dal calcolo della tariffa coloro che, pur avendo ancora la residenza a Naro, dimorano in un Comune diverso. Tali casi riguardano in particolare gli studenti universitari ed i lavoratori naresi che si trovano quindi a pagare la tassa rifiuti sia nel Comune di Naro, ove hanno ancora la residenza ma non producono rifiuti, sia nel Comune dove effettivamente dimorano e producono rifiuti solidi urbani. Per usufruire di tale agevolazione è necessario produrre annualmente copia del contratto di lavoro o certificato di iscrizione universitaria e copia del contratto di locazione registrato dell’ abitazione occupata.
E’ stato , altresì, ritenuto necessario venire incontro alle esigenze delle fasce sociali più deboli quali gli anziani, i vedovi oppure il cittadino c.d. single, per cui si è proposta anche una maggiore riduzione del tributo per la somma pari al 50%.
Inoltre è formalmente previsto l’istituto della “Compensazione” che scatterebbe nel caso che qualora i contribuenti abbiano versato somme superiori a quelle dovute o somme non dovute, per
assicurare una maggiore efficienza, efficacia ed economicità della Pubblica Amministrazione, può essere prevista la compensazione delle somme tra il contribuente stesso ed il Comune;
Con le predette proposte i consiglieri comunali Giglio, Arnone, Licata e Palmeri evidenziano la necessità di una maggiore attenzione verso il settore primario dell’agricoltura che rimane la principale fonte di reddito della popolazione narese e una maggiore equità fiscale nel pagamento delle tasse e tributi comunali venendo incontro ai sacrifici che le famiglie affrontano per mantenere agli studi universitari i loro figli e per una miglire tutela delle fasce sociali piu deboli.