Mucci (Usb): “ISEDA, SEA e SEAP fuori da Lampedusa”
“Nel lontano settembre 2017, il gruppo consiliare “Fare Lampedusa e Linosa ha indirizzato al Sindaco Martello una Mozione circa l’avvio di un iter procedurale per mettere al bando il servizio raccolta rifiuti del Comune”.
Lo afferma Aldo Mucci dell’Unione Sindacale di Base, che aggiunge:
“Le premesse sono molto chiare.La GESA Ag2 SPA in qualità di gestore unico della raccolta RSU dell’ATO AG2 con contratto datato 11 02 2009 ha appaltato a RTI ISEDA SEA SEAP il servizio di igiene ambientale nel territorio comunale per la durata di 18 mesi. Quindi scadenza 2010.Da quella data,il comune di Lampedusa ha gestito il servizio in via emergenziale,con ordinanze che vanno dal 2013 al 2017”.
“Nella mozione trasmessa al Sindaco Martello,si evidenzia che le ditte appaltatrici non avrebbero rispettato il contratto con particolare evidenza al mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori.Proprio i lavoratori il 21 settembre hanno scioperato.Uno sciopero dettato dalla disperazione di chi non può “campare”. Sempre a proposito di lavoratori, nella Mozione si fa riferimento ai mezzi messi a disposizione dalle aziende.Sono controllati? Viene fatta puntualmente la revisione? La parte interessante che emerge dal contratto stipulato è sicuramente “la risoluzione del contratto per inadempienze” art.29 dove recita: allorchè l’appaltatore abbia ripetutamente violato gli obblighi nascenti dai contratti collettivi nei confronti dei dipendenti.Oggi,dopo un’anno dalla mozione,si rileva che nulla è stato fatto.Le aziende continuano a non pagare,nessuno si occupa della sicurezza.Ci chiediamo cosa aspetta il Sindaco Martello a chiede la risoluzione del contratto”.
“ISEDA SEA SEAP non possono rimanere a Lampedusa.I lavoratori non possono ricorrere sempre allo sciopero per ottenere il sacrosanto stipendio.I lampedusani ormai “abituati” a vedere improvvisamente la loro isola sommersa dai rifiuti non devono rimanere impassibili di fronte a tanta arroganza da parte del RTI ISEDA SEA SEAP,anche loro devono prendere posizione.Agli inizi di Ottobre l’USB Federazione di Agrigento ed alcuni dirigenti nazionali del settore igiene ambientale, si recheranno sull’isola per intraprendere una serie di proteste, accompagnate da una petizione popolare – “NO ISEDA SEA SEAP” – la quale successivamente sarà inviata al Prefetto di Agrigento,alla GESA Ag2 SPA, al Presidente della Regione Sicilia, al Sindaco di Lampedusa e Linosa.Bisogna dare merito al sindaco Martello il quale prima dello sciopero, si è adoperato con tutte le sue forze a trovare una soluzione per evitare lo sciopero del 21”.
“L’arroganza delle aziende,ha vanificato tutto.Alcune di loro,a fronte delle 60.000 euro versate dall’amministrazione comunale di lampedusa, ha chiesto di potere versare ai lavoratori il 60% di UNO diconsi UNO stipendio. Ci sono le spese,la nave, i versamenti dei contributi ai lavoratori.Queste sono le scuse del mancato pagamento delle spettanze ai lavoratori. Più arroganza di così”, conclude Mucci.