Morte Vincenzo Rigoli, rinviato l’inizio del processo
Un ulteriore rinvio al 23 novembre si è registrato nell’odierna udienza del procedimento penale che vede imputati i medici dell’Ospedale San Giovanni di Dio, Sergio Sutera Sardo e Salvatore Napolitano, per il reato di omicidio colposo nei confronti di Vincenzo Rigoli, il giovane di soli 19 anni deceduto per shock emorragico nella sala operatoria del nosocomio agrigentino nella notte del 16/17 dicembre 2012.
Il giudice monocratico Dott.ssa Gianfranca Infantino, titolare ad oggi del procedimento, ha comunicato alle parti presenti che giusta disposizione a data 17/10 u.s. del Presidente del Tribunale, il processo non risulta più essere di sua competenza, essendo stato conferito nuovo incarico per l’espetamento dello stesso alla Dott.ssa Maria Grazia Tedde.
Ciò, al fine di trovare un giusto equilibrio – è stato riferito in aula – nel numero dei procedimenti assegnati ai singoli giudici.
Di fatto, a quasi quattro anni di distanza dal verificarsi del tragico evento, il processo non ha ancora avuto inizio.
“Siamo affranti e costernati a seguito di quanto appreso stamane, nella ulteriore considerazione che nello scorso mese di giugno, in quella che avrebbe dovuto essere l’udienza di inizio del processo per la morte di nostro figlio, abbiamo già subìto un primo rinvio di ben quattro mesi dettato, ci si disse in quella sede, da un mero vizio di forma (assenza di notifica agli imputati da parte della cancelleria!)” , dichiarano i genitori di Vincenzo, papà Giuseppe e mamma Michela Frasca.
“E’ straziante ritrovarsi alle udienze con il dolore che portiamo dentro e con il quale non ci si può rassegnare a continuare a vivere e veder sfuggire, oramai da quasi quattro anni, l’inizio di una fase dibattimentale che possa condurci all’uso della parola ‘fine’ all’agognata ricerca della verità su quanto accaduto a Vincenzo. Nostro figlio non è morto a causa di un incidente stradale: lo abbiamo dimostrato con le perizie medico-legali dei nostri consulenti, i proff. Procaccianti e Grassi dell’Università di Palermo e con la stesura delle memorie dei nostri legali, gli avvocati Calogero Vella del foro di Palermo e Salvatore Panvini del foro di Catania, sulla scorta delle quali abbiamo ottenuto tanto l’imputazione coatta da parte del GIP Alessandra Vella, quanto il rinvio a giudizio dei due sanitari da parte del GUP Francesco Provenzano”.
“Auspichiamo, confermando ancora una volta la nostra piena fiducia nella magistratura giudicante, che si possa dare risposta univoca alla richiesta di giustizia che esercitiamo nei confronti di nostro figlio, nella speranza/certezza che quanto accaduto a Vincenzo non abbia più a verificarsi”.