E’ il giorno di Salvatore Moncada, il giorno del futuro della Fortitudo Agrigento. Stamani l’oramai ex presidente della squadra di basket della città dei Templi ha voluto fare chiarezza spiegando le ragioni dell’abbandono al vertice della società, annunciando un impegno “ridimensionato” rispetto al passato.
Numeri, conti e soprattutto l’ambiente che si è venuto a creare in questi ultimi mesi sembrano essere i motivi principali di un “abbandono” verso quel progetto sportivo che, come dice lo stesso Moncada, sembra non divertirlo più.
L’ex presidente dei “giganti” mette tutto nero su bianco dopo le dichiarazioni rilasciate dopo l’uscita della Fortitudo Agrigento dai playoff.
“Non una decisione – chiarisce Moncada – maturata dai risultati della squadra, che anno dopo anno sono sempre stati raggiunti rispetto ai nostri obiettivi, ma l’eventuale pianificazione di scenari nuovi richiede tempo, quindi occorreva agire subito“.
“Dimissioni teoriche – afferma Moncada -, ma fatte per un atto di correttezza. La nostra società vive come una società aziendale, ma mi sembrava giusto dover dare un segnale, anche perchè la Fortitudo è ormai patrimonio dell’intera città“.
Moncada ha poi parlato del suo abbandono: “lo medito da quasi due anni; da un punto di vista umorale, con alti e bassi. La Fortitudo è diventata qualcosa di diverso, soprattutto negli ultimi anni, per come interpreto il mio modo di fare sport“. “Una cosa è essere sponsor, una cosa è essere quasi il ‘tutto’ di questa squadra da un punto di vista finanziario. Se decido di spendere soldi, che sono della mia famiglia, devo stare bene in un contesto. Questo contesto pian piano si è deteriorato e la prova finale, non è il risultato, ma gli ultimi giorni con i due episodi che hanno riguardato gli americani. Non sono gli unici eventi, ma ne sono successe tante altre. Ho visto con grande delusione che i giocatori che quest’anno ci hanno creato problemi, ma non sono stati solo loro, avevano già uno le valigie pronte e l’altro ha mancato di rispetto e di correttezza verso tutti noi“.
“Questa non è la società che io ho creato, quelli che ci sono si bocciano e si torna indietro. Bocciare vuol dire perdere qualche privilegio di natura economica e si parte dall’inizio. Questo vuol dire che Moncada parteciperà come sponsor, quando la squadra, e parlo di tutti, comincerà ad essere quella che dovrebbe essere può essere che si tornerà“. “Se ci sono altri sponsor che vogliono sovvenzionare questo ambiente io non mi tiro indietro, ma devo dare un segnale, per cui il cammino deve essere ripristinato“.
Il pubblico? “Non posso che ringraziarlo così come gli sponsor che hanno partecipato in questi anni“.
Si riparte dunque da zero, dove si intende tutto e nulla. Moncada ha infatti fatto sapere di avere già parlato con coach Franco Ciani e sul tavolo ancora vi sono dei progetti per il futuro, partendo però da delle basi che nei fatti ridimensionano quanto visto in questi ultimi anni. “Ciani – continua Moncada – ha la mia proposta. E’ una persona onesta e oggi parlerà con il suo procuratore. Entro la fine di questa settimana ci vedremo e spero che possa restare con noi“. “Ciani – continua l’imprenditore agrigentino – è stato una delle persone che ha equilibrato i miei malumori nel vedere le cose, io al suo posto avrei mollato, lui non l’ho mai fatto. I veri gruppi si vedono quando le cose vanno male e non quando vanno bene“.
Sulla possibile permanenza in A2, il patron dei “biancoazzurri” non si sbilancia: “Vorrei ripartire da un’altra serie, perché il gruppo va bocciato e deve fare un’altra serie. Sull’attuale roster potrei anche dire altro, su tanti altri giocatori. Sono deluso. Voglio dare segnali adeguati a determinate situazione“.
Alla domanda sulla possibile riconferma di Mayer, Moncada afferma: “Non è un discorso riferito a lui, ma parlo in generale: ‘siamo tutti bocciati’. Io non dico alla gente di andare via, ma per primo mi sono dimesso io. Sottolineo che non è riferito ad alcuno“.