Presunte minacce dal pentito Calcara: solidarietà all’editore agrigentino Morici
“Esprimiamo pieno sostegno e solidarietà all’editore del giornale online “La Valle dei Templi”, Gian Joseph Morici, a seguito delle minacce ricevute per la pubblicazione di un articolo, da parte di Vincenzo Calcara, collaboratore di giustizia noto per essere stato ritenuto “uomo d’onore riservato” di Francesco Messina Denaro, al quale era stato affidato il compito di uccidere il Giudice Paolo Borsellino.”
Ad affermarlo, Giuseppe Ciminnisi (in foto), Coordinatore nazionale Familiari vittime di mafia dell’Associazione “I Cittadini contro le mafie e la corruzione”
“Morici, autore di un articolo avente per oggetto le dichiarazioni dello stesso pentito, pubblicate a suo tempo sul libro “Dai memoriali di Vincenzo Calcara – Le cinque entità rivelate a Paolo Borsellino”, aveva riportato come nel corso del programma “Inviato Speciale” di Rai Radio1, la giornalista Simona Mazza, curatrice del libro di Calcara, avesse messo in evidenza talune contraddizioni da parte del pentito”.
“La reazione di Calcara non si è fatta attendere. Durante una telefonata intercorsa con Morici, Calcara avrebbe dapprima minacciato azioni legali nei confronti dell’editore – evidenziando come anche in capo alla giornalista Mazza potevano ravvisarsi responsabilità penali per quanto affermato – passando poi a un linguaggio dai toni e dalle modalità non avulse dal contesto al quale apparteneva in precedenza, tentando poi di imporre la pubblicazione di articoli a lui graditi, stabilendone, oltre ai contenuti, anche i tempi di pubblicazione. Morici – prosegue Giuseppe Ciminnisi – che ha sempre esercitato con serietà la sua attività alla ricerca della verità e con particolare sensibilità e vicinanza ai familiari delle vittime innocenti di mafia, sulla vicenda ha già presentato regolare denuncia”.
“Nel rivolgere un vivo appello alle competenti autorità perché vengano presto accertate le responsabilità dell’accaduto – conclude Ciminnisi – riteniamo doveroso ricordare come la libertà di stampa rappresenti un presidio insostituibile della democrazia”.