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Mimmo Fontana incompatibile: assessore o presidente di Legambiente Sicilia?

Articolo 8. Sembrerebbe essere questo il riferimento statutario che impedirebbe nei fatti al neo assessore del comune di Agrigento, Mimmo Fontana, di continuare a presiedere Legambiente Sicilia.

Dopo la nomina ufficiale ad assessore del Comune di Agrigento, nonostante le polemiche circa la sa iscrizione nel registro degli indagati per la vicenda relativa alla tragedia delle Maccalube di Aragona, l’esponente ambientalista sembra ancora non avere preso posizione sul duplice ruolo che ancora oggi lo vede da un lato amministratore comunale e dall’altro presidente di Legambiente Sicilia. Ruolo, quest’ultimo, che talaltro lo ha portato recentemente, insieme al sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, a dare ampia disponibilità alla Procura di Agrigento dopo il “rimprovero” che il pm Ignazio Fonzo ha fatto al Comune di Agrigento e alla Soprintendenza in materia di demolizioni delle costruzioni abusive presenti nella città dei Templi.

L’articolo 8 dello Statuto nazionale dell’associazione ambientalista cita infatti che è stabilita “l’incompatibilità tra cariche esecutive territoriali di Legambiente e cariche amministrative esecutive di amministrazioni locali e di enti di gestione territoriale”.

Concetto altresì ripreso, negli stessi termini, dallo Statuto regionale di Legambiente Sicilia che, sempre all’articolo 8, vieta il cumulo di “cariche esecutive territoriali di Legambiente – Comitato Regionale Siciliano e cariche amministrative esecutive di amministrazioni locali e di enti di gestione territoriale”.

Una norma che non lascia scampo al neo assessore comunale che dovrà dunque optare fra quale delle due cariche tenere. Di certo una scelta non facile vista anche la vicenda che lo vede coinvolto nella vicenda delle Maccalube di Aragona.

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