Milan City Camp: i giovani calciatori agrigentini allenati tecnici rossoneri
E’ in pieno svolgimento, ad Agrigento, il Milan City Camp.
I campetti del “Maracana Soccer Club”, hanno aperto le porte ai tecnici del Milan che si stanno occupando di ben 44 giocatori provenienti non solo dalla “Città dei Templi” e dai paesi limitrofi, ma anche da Catania. Un percorso formativo di alto livello che non ha precedenti ad Agrigento. Una “full immersion” nel mondo del calcio, per i giovani partecipanti che, accompagnati sin dal mattino in struttura, hanno potuto assaporare la vita dei calciatori professionisti, una vita rigorosa, scandita da regole, orari da rispettare, duri allenamenti, fino ad arrivare alla giusta alimentazione che è alla base del rendimento del giocatore stesso. Una scuola di vita, un’esperienza unica e divertente durante la quale i giovanissimi, di età compresa tra i 7 e i 17 anni, si stanno confrontando sul campo grazie alla professionalità e all’efficacia della metodologia Milan. A coordinare tutto, Mario Ciulla, il prof. Sossio Aruta, che da anni allena i giovani calciatori agrigentini e il Direttore Tecnico M.J.C. Mister Daniele Greco.
“Il Camp è strutturato secondo Metodologia Milan” racconta Mister Greco “abbiamo scoperto nelle prime due giornate, che i ragazzi non sono abituati a pensare e allora abbiamo abbassato le proposte partendo dai rudimenti fino ad arrivare ad un allenamento più complesso. In questo modo abbiamo fatto loro riacquistare sicurezza dopo lo smarrimento iniziale, ed hanno compreso che nulla per loro è impossibile.” Continua il mister “La metodologia, prevede un’attivazione di Tecnica Individuale, Tattica Individuale, Tattica Collettiva, Gioco/Partita a Tema per poi finire sulla partita libera che a noi tecnici fa capire i concetti acquisiti dagli atleti durante la sessione d’allenamento. Una strategia, dunque, che ha permesso di trasferire ai ragazzi quelle competenze per far sì che l’allievo possa scegliere cosa fare in funzione all’avversario in caso di possesso o non possesso palla; a questo si aggiunge anche la pratica coordinativa che è fondamentale in qualsiasi sport. La chiave della riuscita del tutto è stato il legame empatico che si è venuto a creare, e il far comprendere loro che il rispetto delle regole, dei compagni, degli orari, in una sola parola la disciplina, è alla base della vita dei giocatori professionisti. Motore di tutto è sempre e comunque il divertimento e la passione che ogni allievo nutre per questo sport.” Conclude mister Greco.
Un’occasione unica, dunque, che lascerà il segno in ogni giovane giocatore e, chi lo sa, magari qualcuno potrebbe diventare la nuova leva del calcio italiano.
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