E’ arrivata alle prime luci dell’alba di stamani la nave della Ong spagnola “Open Arms con a bordo 147 migranti tratti in salvo in acque internazionali.
L’imbarcazione, come si ricorderà, si trova in mare da 14 giorni dopo il divieto di ingresso in acque italiane disposto dal ministero dell’Interno e ieri sospeso dal Tar del Lazio dopo il ricorso presentato dalla Ong.
LEGGI IL DECRETO DEL TAR LAZIO
Provvedimento che – secondo quanto appreso dall’Ansa – sarebbe stato rinnovato ieri dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha annunciato il ricorso del Viminale contro la decisione del Tar, ribadendo il suo ‘No’ alla sbarco dei migranti.
La “Open Arms”, che è stata scortata fino a Lampedusa da imbarcazioni della Marina Militare (dopo quanto disposto dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta ndr), si troverebbe ora a ridosso della più grande delle isole delle Pelagie in zona “Cala Francese” a pochi metri dall’ingresso del porto. Diverse motovedette della guardia di finanza e della capitaneria di porto stanno monitorando i movimenti dell’imbarcazione della Ong.
“Dopo la minaccia di un nuovo decreto – scrive la Ong in un tweet -, siamo finalmente al riparo. Non abbiamo permesso per entrare in porto. Una lunga notte, ma alla fine ci avviciniamo”.
Secondo le previsione meteo-marine, le condizioni non sarebbero buone e dovrebbero rimanere così per l’intera giornata.
Intanto, in un comunicato il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha spiegato di aver “deciso di non firmare il nuovo decreto” di Salvini perché “non si può ritenere che siano rinvenibili nuove cogenti motivazioni di carattere generale ovvero di ordine e sicurezza pubblica tali da superare gli elementi di diritto e di fatto nonché le ragioni di necessità e urgenza posti alla base della misura cautelare disposta dall’autorità giudiziaria, che anzi si sono verosimilmente aggravati”. Il ministro sottolinea di aver “preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza. Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l’umanità”.
Appresa la notizia, non si è fatta attendere la replica del vicepremier Salvini: “Umanità non significa aiutare trafficanti e Ong. Per me umanità significa investire seriamente in Africa e non certo aprire i porti italiani”. Il ministro dell’Interno ha sottolineato che “sul divieto di sbarco alla Open Arms siamo soli contro tutti. Contro Ong, tribunali, Europa e ministri impauriti. E col Pd al governo, immigrazione di massa e Ius Soli tornerebbero realtà”.