Migranti, la “Open Arms” arriva a Porto Empedocle
Dopo il sequestro preventivo da parte della Procura della Repubblica di Agrigento della nave Ong spagnola “Open Arms”, l’imbarcazione è arrivata da Lampedusa al porto di Porto Empedocle.
Dopo lo sbarco degli 83 migranti concluso nella notte, l’imbarcazione ha fatto rotta verso il porto agrigentino dove ora rimarrà per eventuali accertamenti da parte degli inquirenti.
La decisione del sequestro è stata assunta dai pm agrigentini dopo l’ispezione a bordo del procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio; contestualmente è stato aperto un fascicolo di inchiesta, contro ignoti, per omissione e rifiuto di atti di ufficio.
Il magistrato – come riporta l’Adnkronos – nel provvedimento, parla di “ragioni di urgenza” che “non consentono di attendere un provvedimento di sequestro emesso dal giudice”. “Le persone a bordo – continua il procuratore – si trovano in condizioni psicologiche assai critiche come risulta dall’ispezione eseguita a bordo della nave con i consulenti nominati, con pericolo per l’incolumità dei migranti, dell’equipaggio e delle forze di polizia che vigilano sulla sicurezza in mare”. “L’obbligo di salvataggio delle vite in mare costituisce un dovere degli Stati – si legge ancora – e prevale sulle norme e sugli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare”.
Per il Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, la nave ferma per giorni a ottocento metri dalla costa di Lampedusa avrebbe creato ulteriore sofferenza ai naufraghi a bordo. Una situazione che “protrae gli effetti del reato e anzi può cagionare un aggravamento”. Perché “il permanente status quo può solo aggravare gli effetti pregiudizievoli sulla salute psichica e fisica delle persone a bordo, comportando rischi per l’incolumità degli stessi”, scrive – sempre secondo quanto riportato dall’Adnkronos – il magistrato.