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Cultura Regioni ed Enti Locali

Master “Le Parole della pandemia”, Agrigento al centro del dibattito nazionale sul Covid-19

Giro di boa per il Master di Scrittura della strada degli Scrittori. Oggi, con un’escursione nei luoghi di Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri, l’evento si avvia verso la conclusione che è prevista per domani, domenica 4 luglio, con l’intervento del direttore generale della Treccani Massimo Bray che del master è anche coordinatore scientifico.

Una settimana di studio e riflessioni, che ha posto Agrigento al centro del dibattito italiano sul “post” pandemia, grazie agli interventi svolti all’interno del polo culturale “San Lorenzo” e che hanno visto alternarsi, fra lezioni e laboratori, virologi, ricercatori, scienziati, scrittori e giornalisti.

Un modo per fare “coscienza collettiva” di quanto avvenuto nell’anno del “lockdown”, ma anche per stimolare spunti “autocritici” rispetto ad una comunicazione anche scientifica risultata spesso troppo frettolosa rispetto ad un fenomeno di portata planetaria.

“E’ necessario – ha detto ad esempio Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – che il mondo della scienza parli tendenzialmente la stessa lingua: si diceva la scorsa estate che il virus si fosse depotenziato, quando poi abbiamo incontrato la seconda e terza ondata. Alcuni virologi sono stati senza dubbio troppo, troppo tranquillizzanti e questo HA (a) portato i cittadini ad allargare le maglie dell’attenzione nella vita quotidiana”.

Identica la preoccupazione espressa da Angela Santoni, professore ordinario di Immunologia all’Università “La Sapienza” di Roma, fino a pochi mesi fa presidente dell’associazione italiana di Immunologia.
“La ricerca buona è quella condotta con una verifica dei risultati e una comunicazione corretta degli stessi. Invece molto spesso una dubbia pseudoscienza cela i dati e diffonde solo certezze, cercando di convertire e non di convincere. Direi che i talk televisivi hanno avuto una responsabilità perché hanno costretto spesso i ricercatori a rispondere a domande dei media con risposte sicure mentre la scienza deve evolversi in base ai risultati”.

Ad evidenziare l’importanza di un rapporto più attento e rispettoso della natura è stata la ricercatrice Cnr e vicepresidente di Greenpeace Italia Liliana Cori, così come Alessandro Vespignani, docente presso la Northeastern University di Boston, ha rappresentato ai corsisti come oggi gli attuali sistemi consentano di approcciarsi ad un’analisi “predittiva” dei dati, mettendo però in guardia dai rischi connessi ad una “personalizzazione “ degli stessi.

Al Master di Scrittura, anche il direttore de “La Civiltà cattolica”, padre Antonio Spadaro che, citando l’enciclica “Fratelli tutti” di papa Francesco ha detto: “Il virus ci ha fatto capire che le barriere non contano – ha spiegato – le frontiere non esistono: il contagio arriva dappertutto ma così come si diffonde il virus così si diffonde il contagio della speranza”.

Dell’empatia ha parlato la professoressa Laura Boella, cattedratica di Filosofia morale. “Deve passare l’idea che dobbiamo guardare avanti. L’empatia è stata messa alla prova in questo anno e mezzo, ma resta uno strumento per imparare dalle esperienze difficili che abbiamo fatto. Riprendere in modo più attento e consapevole il rapporto con gli altri è sicuramente una priorità della ‘nuova’ vita che torneremo a vivere”.

Dell’isolamento vissuto nell’anno della pandemia ha parlato la scrittrice Evelina Sant’Angelo: “In questi tempi – ha spiegato – si è ridotta la possibilità di programmare il futuro, e di questo hanno sofferto soprattutto i giovani, che il futuro lo vivono”. Al Master, tra i docenti, anche l’attore Claudio Gioè, che ha parlato del “Distanziamento fisico” e dell’ impatto che questo ha avuto sul cinema. “Le riprese della serie ‘Makari’ sono avvenute in piena pandemia, quando vigevano le misure che tutti conosciamo. E’ stato straniante trovarsi sul set a ‘fingere’ una vita quotidiana normale, fatta di abbracci, vicinanza, contatto fisico”.

Di Informazione e Biopolitica ha parlato la giornalista Lucia Annunziata, che ha spiegato ai partecipanti come il sistema politico mondiale si sia approcciato a questa pandemia ma anche alle precedenti, evidenziando come la mancanza di programmazione su alcuni aspetti abbia portato con sé gravi conseguenze di sistema e quanto i temi del Covid abbiano influenzato le campagne elettorali.

“E’ indubbio – ha detto ai corsisti – che Trump abbia perso le ultime elezioni presidenziali americane per la posizione tenuta sulle misure antiCovid. In Europa, invece, il profondo ritardo nella ricerca e realizzazione del vaccino è stato dovuto alla sistematica distruzione dello Stato sociale condotta in questi anni, con ovviamente delle differenze significative tra stato e stato”.

Tutti i temi affrontati durante il master sono stati sviluppati con i laboratori di scrittura affidati a tre giornalisti siciliani di prim’ordine come Lidia Tilotta, Salvo Toscano ed Elvira Terranova.

Di “Fiducia” parlerà invece agli studenti domenica 4 luglio l’ex ministro Massimo Bray, che insieme con il direttore dell’associazione Strada degli Scrittori Felice Cavallaro, concluderà una settimana destinata a lasciare un importante segno nel dibattito collettivo.