Massoneria e politica deviata, 27 arresti: manette anche per l’ex presidente Ars Francesco Cascio – VIDEO
Un’inchiesta delicata i cui risvolti certamente non mancano di fare clamore: a Trapani sono 27 gli arrestati nell’ambito di un’operazione effettuata dai Carabinieri volta allo smantellamento di una loggia segreta in grado di influenzare la vita politica ed amministrativa su diversi fronti, specie nella zona di Castelvetrano.
Tutto ruoterebbe, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, all’ex onorevole di Forza Italia Giovanni Lo Sciuto: sarebbe lui a capo di un’organizzazione capace di avere ramificazioni in diversi ambiti. In primis, a Castelvetrano Lo Sciuto avrebbe piazzato assessori e consiglieri massoni a lui vicini, riuscendo quindi a mettere le mani su diversi aspetti politici locali.
Lo Sciuto avrebbe anche influenzato la vita amministrativa dell’Inps di Trapani, grazie alla vicinanza con il medico dell’istituto Rosario Orlando, così come si legge su LiveSicilia: grazie al professionista sopra citato, avrebbe controllato l’erogazione delle pensioni di invalidità.
Un vero e proprio “cerchio magico” creato ad arte da Lo Sciuto, stando a quanto spiegato dagli stessi inquirenti: una ramificazione di contatti, clientele e favoreggiatori estesa in tutta la provincia e non solo. C’è infatti un filone che riguarda anche il ministero degli interni, da cui sarebbe avvenuta una fuga di notizie grazie alla quale dell’inchiesta avviata a Trapani dai Carabinieri ne vengono a conoscenza alcuni diretti interessati. A svelare dal Viminale le indiscrezioni relative alle indagini, sarebbe Giovannatonio Macchiarola: quest’ultimo all’epoca è segretario dell’allora ministro dell’interno Angelino Alfano. Proprio lui avrebbe riferito dell’inchiesta trapanese a Francesco Cascio, ex deputato all’Ars ma soprattutto presidente dell’assemblea regionale dal 2008 al 2012.
Anche Cascio risulta tra gli arrestati, per lui scatta la detenzione domiciliare. L’inchiesta coinvolge, come detto, un totale di 27 nomi: tra gli arrestati figura l’ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante, mentre un avviso di garanzia è stato inviato anche all’ex rettore dell’Unipa ed oggi assessore regionale all’istruzione, Roberto Lagalla. Nell’inchiesta coinvolti inoltre tre poliziotti.