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Marco Follini ad Agrigento con la sua “Noia, politica e noia della politica” – FOTO

Una riflessione filosofica, letteraria, ma soprattutto politica sulla noia attraverso una divagante esplorazione ricca di spiriti che implica un’ironica esortazione per il lettore.

Sono state queste le premesse che ieri hanno animato il dibattito durante la presentazione del nuovo libro di Marco Follini, “Noia, politica e noia della politica” edito da Sellerio, che si è svolta alla Biblioteca Lucchesiana di via Duomo.

A discutere con l’autore sono stati Pier Luigi Celli e il sindaco di Agrigento Lillo Firetto. A moderare l’incontro il giornalista Felice Cavallaro.

La noia oggi è intollerabile, impresentabile e inconfessabile. I due presupposti che la giustificavano sono stati esiliati dalla vita sociale: il tempo come attesa; il pensiero contemplativo, non operativo. E invece Marco Follini ne fa il tema di un discours di stampo settecentesco, di una divagante esplorazione ricca di spiriti che implica un’ironica esortazione per il lettore. Di questa passione dell’anima, classifica i tipi diversi, analizza connessioni e componenti, cerca le testimonianze nella letteratura e nella storia, descrive l’universo delle tipiche relazioni umane cui la noia dava spazio. E segue la parabola della noia nella politica. Una volta l’uomo politico non temeva di apparire noioso, mentre oggi la noia è il suo spauracchio. E questo mentre il discorso politico si conforma, si svuota di senso, di realtà.

Marco Follini, scrittore, uomo politico, dirigente culturale, per Sellerio ha scritto La volpe e il leone. Etica e politica nell’Italia che cambia (2008) e Noia, politica e noia della politica (2017).

Roberto Campagna

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