“Un errore non riproporre la formula dei quattro weekend della Sagra del Mandorlo in Fiore 2016 anche per il 2017”. È quanto affermato da Paolo Pullara, presidente di Assohotel Sicilia Centro Meridionale, in risposta alla notizia che il Mandorlo in Fiore 2017 si svolgerà quest’anno dal 4 al 12 marzo 2017. “Non è un bene modificare ogni anno la formula del Mandorlo in Fiore – prosegue Pullara – ma la scelta fatta l’anno scorso di aggiungere quattro weekend al programma ufficiale è stata accolta da noi albergatori in maniera favorevole perché permette di incrementare le presenze turistiche con ricadute positive per l’intera economia del territorio agrigentino e gli effetti si andranno incrementando nel tempo se la si fa diventare una prassi consolidata”. “Esortiamo quindi l’Ente Parco Archeologico Valle dei Templi a rivedere la propria decisione e a riproporre la formula dei quattro weekend che è stata sperimentata nel 2016 al fine di migliorare i ritorni economici del Mandorlo in Fiore anche per il 2017”.
La decisione, sembra non piacere anche all’amministratore del Distretto Turistico “Valle dei Templi”, Gaetano Pendolino: “Un grave errore cambiare di punto in bianco le date di svolgimento di una manifestazione così importante qual è la festa del Mandorlo in Fiore; lo è ancor di più cancellare radicalmente la sperimentata formula dei quattro week end”.
“Il Parco ignora del tutto un programma già condiviso a maggio con gli operatori turistici, le associazioni, gli enti preposti, nella sede del Comune, e reso noto a luglio ai tour operator e sui siti internazionali, allo scopo – sottolinea Pendolino – di proporre sul mercato, dopo decenni di mancata programmazione, finalmente un prodotto vendibile con largo anticipo. E’ un programma che è stato apprezzato e condiviso anche dalla Regione tra le manifestazioni di grande richiamo turistico e giudicato primo in graduatoria tra le proposte di centinaia di eventi culturali e di grande intrattenimento siciliani. E’ irresponsabile cancellare i quattro week end e ridurre la kermesse a otto giorni: notevole il danno per le strutture ricettive, i ristoranti, e tutti gli operatori del settore commerciale e del sistema turistico. Non meno grave è aver deciso di denominare la manifestazione 72° Mandorlo In Fiore, ovvero qualcosa di indefinibile tra 72^ Sagra del Mandorlo in Fiore e 62° Festival Internazionale del Folklore, senza consultare la città che ne ha titolarità, e cancellando la tradizione popolare. Ci spiace che nessuno abbia sentito l’esigenza di convocare la filiera turistica per concordare e condividere eventuali azioni comuni da avviare per il consolidamento e la crescita dell’evento in chiave turistica. Negli anni, seppur con tutti i limiti delle macchine pubbliche, Comune, ex AAST, c’è sempre stato un confronto, a volte anche scontro aspro e duro ma sempre utile, tra l’organizzazione e la filiera turistica e ciò per tentare di migliorare il risultato dal punto di vista dei flussi turistici. Oggi silenzio assoluto, come se l’evento riguardasse solo pochi eletti e ciò potrebbe anche andar bene, se l’investimento fosse di un privato. Così non è, perché le risorse che si investiranno sono pubbliche e sono dell’intera città che continua a salvaguardare e rispettare il Bene Valle, ma da essa continua ad essere ogni giorno allontanata. Dopo lo scippo del 30% dei ticket, adesso la città si vede privata anche della propria voce, perché chi tiene i cordoni della borsa del “regno dei Templi” ignora e non tiene conto delle esigenze di una comunità e di chi qui lavora onestamente e desidera far crescere i propri figli. Si richiama, pertanto, – conclude Pendolino – l’assessorato regionale, la direzione del Parco ma anche la deputazione agrigentina tutta ad un’attenta riflessione sullo stato dell’arte e si chiede un’urgente virata per evitare inutili sprechi di denaro senza una adeguata azione di coinvolgimento e valorizzazione dell’intera filiera turistica, e non solo, che per oltre 70 anni ha comunque sostenuto l’evento più importante della città”.