Mafia, ecco la struttura dei mandamenti in provincia di Agrigento
Sembra essere un fiume in piena il neo collaboratore di giustizia favarese Giuseppe Quaranta, arrestato nell’ambito del blitz antimafia “Montagna” che ha sgominato i presunti vertici di due mandamenti e di sedici famiglie presumibilmente appartenenti a “Cosa Nostra” agrigentina.
Quaranta racconta ai magistrati della Dda di Palermo l’assetto delle famiglie mafiose, con particolare riferimento a quella di Favara, dove lo stesso avrebbe ricoperto il ruolo di vertice sino al 2013/2014.
“L’unica famiglia mafiosa presente a Favara appartiene a Cosa Nostra“, rivela il neo collaboratore che poi aggiunge: “Ci sono altri gruppi criminali che noi chiamiamo ‘Paraccari’, che hanno un capo e un sotto capo. Questi gruppi non hanno lo stesso potere di Cosa Nostra. Se devono fare attività criminali devono chiedere a noi di Cosa Nostra. Uno se ha i soldi e si va a comprare la droga si gestisce il traffico da solo indipendentemente da Cosa Nostra, cui non deve pagare nulla. Solo che se uno di Cosa Nostra ha bisogno, loro gli devono dare la sostanza stupefacente per cederla a terzi“.
Sui mandamenti, Quaranta racconta che ognuno di essi “è formato a 4 paesi e i capi dei paesi si rivolgono al capo mandamento per comunicare all’interno della provincia o fuori. Il capo mandamento comanda i 4 capi di paese ma non può essere uno dei quattro“. “Io – racconta ancora Quaranta ai magistrati della Dda – sono in grado di rierire dei seguenti mandamenti: mandamento di Favara che è a sè; mandamento di Agrigento che comprende: Giardian Gallotti, Villaseta, Fontanelle, Villaggio Mosè, Monserrato; mandamento di Santa Elisabetta (che comprende Santa Elisabetta, Raffadali, Sant’Angelo Muxaro, Aragona); mandamento di Bivona che comprende San Biagio Platani, Cianciana e Santo Stefano Quisquina; mandamento di Cammarata-San Giovanni Gemini che comprende San Giovanni, Cammarata; mandamento di Sciacca che comprende Ribera, Burgio, Villafranca Sicula e Calamonaci. So chi reggeva a Sciacca e chi reggeva a Ribera, tutto il resto era diretto da Pietro Campo: Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita Belice“.