I giudici della Corte di Cassazione, confermando il verdetto del Tribunale di Sorveglianza di Caltanissetta, hanno rigettato il ricorso per la sospensione della pena detentiva di un 60enne di Canicattì ritenuto essere stato in passato appartenente alla “Stidda”.
L’uomo fu condannato all’ergastolo per il duplice omicidio dei fratelli Ribisi di Palma di Montechiaro. Il 60enne da quasi tre anni è stato ammesso a scontare la pena in regime di semilibertà; una situazione che, secondo i legali difensori dell’uomo, sarebbe stata a presupposto di un ravvedimento del canicattinese.
Secondo i giudici, però, non vi sarebbe stata una totale dissociazione dal proprio vissuto criminale.