Come si ricorderà, la giovane donna è accusata di concorso esterno in associazione mafiosa; accusa per la quale la 39enne, difesa dall’avvocato Salvatore Pennica, era stata in primo grado condannata a sei anni di reclusione, successivamente ridotta a cinque anni dalla Corte di Appello che aveva riconosciuto alcune attenuanti generiche.
Anna Messina di recente è tornata libera dopo che la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’avvocato Pennica e ha annullato la sentenza con nuovo rinvio ai giudici della Corte d’Appello di Palermo per un nuovo giudizio.
La donna, è accusata di aver fatto da “tramite” tra il fratello Gerlandino (durante il suo periodo di latitanza) e le cosche mafiose attraverso “pizzini”, alcuni dei quali ritrovati all’interno del covo di Favara dove si nascondeva prima della sua cattura.
Accuse quest’ultime da sempre respinte da parte della donna.