L’Utic del “Barone Lombardo” di Canicattì non chiuderà
“La Direzione strategica dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento non ha mai disposto la chiusura del reparto di terapia intensiva di cardiologia presso l’ospedale di Canicattì per cui le voci di un’imminente soppressione dell’unità, circolate anche a mezzo stampa, sono da considerarsi, ad oggi, assolutamente infondate e fuorvianti”.
E’ quanto afferma il direttore generale dell’ASP di Agrigento, Salvatore Lucio Ficarra, il quale precisa anche che l’esistenza e la funzionalità dell’Utic del “barone Lombardo” è ratificata dall’atto aziendale Asp, lo “statuto”, per così dire, dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. “In realtà – continua Ficarra – grazie all’immediato interessamento dell’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, e del dirigente generale del Dipartimento per la pianificazione strategica, Gaetano Chiaro, si sta tempestivamente procedendo alla correzione di un mero refuso a causa del quale l’unità del nosocomio canicattinese non figurava nei quadri sinottici che rimodulano la rete ospedaliera siciliana”.
E’ forse dunque per effetto di questa evenienza che si era creato prima, e diffuso poi, il dubbio sulla paventata chiusura. In questo senso la Direzione Asp, ribadendo l’avvenuto inserimento dell’Utic nell’atto aziendale, precisa ancora che non è stato disposto nessun provvedimento di chiusura di un reparto che, con quattordici posti letto ed un’attività che va avanti da circa quindici anni, continuerà ad erogare con regolarità le peculiari prestazioni sanitarie.