Lo spettacolare “Icaro, il pensiero in movimento” ha chiuso la stagione 2024 del Teatro dell’Efebo
Con “Icaro, il pensiero in movimento” della Savatteri Produzioni si è conclusa ieri sera al Giardino Botanico la stagione 2024 del Teatro dell’Efebo, organizzata dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento e che ha portato in scena tredici spettacoli tra Rassegna del Teatro Classico e del Mito e Rassegna del Teatro d’Autore e Musica. Una chiusura in grande stile. Marco Savatteri ha utilizzato uno dei miti più conosciuti attualizzandolo alle problematiche critiche del progresso sfuggendo ai canoni del teatro classico foriero di insegnamenti morali e, per questo, sempre attuale. Con lo spettacolare adattamento il Mito di Icaro sfida la realtà di oggi, tra scommesse sempre più ardite dell’uomo verso la Natura ed un pianeta ormai sfinito, devastato da un progresso poco o nulla attento alla gestione corretta delle risorse naturali. Il numeroso pubblico ha apprezzato molto questo variopinto patchwork di musiche originali con inframezzi di musical e temi dance noti a sostenere le splendide coreografie, una ensemble di artisti e ballerini straordinari, l’applaudito DuoFire Acrobats (reduce, tra l’altro, dall’esibizione alle Olimpiadi di Parigi), la band di Antonio Zarcone, le giovanissime danzatrici di Silvana Tabone e i protagonisti sulla scena: Rinaldo Clementi (La voce del Mito), Giancarlo Latina (Icaro Contemporaneo), Salvatore Rancatore (Il folle con la lanterna) e Toti Maria Geraci, un Icaro smarrito e perplesso catapultato dall’Antica Grecia ad una realtà moderna ignota e a tratti ostile.
Appena conclusa, la stagione teatrale ha ottenuto un grande consenso da parte del pubblico che ha affollato il teatro dell’Efebo nelle due Rassegne. Agrigento merita di essere rivalutata per il turismo degli eventi, che tanto successo ha avuto a Taormina e Siracusa e può aiutarci a migliorare la nostra accoglienza e l’economia turistica.
In questa ambizione l’antica cava dei templi, che odora di storia e archeologia, trova tutti gli agrigentini d’accordo nel sostenere che si tratta di uno spazio straordinario e incantevole. E’ la pietra scartata dai costruttori dei templi dorici e i suoi notevoli spazi offrono tante prospettive, anche con l’utilizzo degli ipogei, per mostre, convegni e piccoli eventi di spettacolo per i nostri turisti. Molto apprezzate anche dalle compagnie la suggestiva scenografia naturale e la notevole resa acustica e visiva del costone di arenaria, molto adatto anche al video mapping del quale si sono avute già ottime dimostrazioni in alcuni spettacoli.
Già nella sua prima stagione la direzione del teatro ha scommesso sul teatro di produzione, finanziando alcuni spettacoli che rimangono esclusiva del teatro e saranno presto proposti a studenti e turisti. In vista di Agrigento Capitale della Cultura 2025 il teatro dell’Efebo è una novità che potrà fare la differenza se le autorità politiche saranno disponibili ad investire sulla scia del successo registrato.