Con una nota indirizzata al Segretario Generale, al Presidente del Consiglio comunale e al Sindaco, sei degli otto consiglieri componenti della Commissione di indagine sulla situazione finanziaria dell’Ente, hanno presentato le loro dimissioni “immediate ed irrevocabili dalla suddetta carica commissari.
I sei consiglieri dimissionari sono Violetta Callea, Carmelinda Callea, Piera Di Franco, Angelo Iacona, Giuseppe Peruga e Gaetano Aronica.
Gli altri due componenti a suo tempo eletti nella Commissione sono i consiglieri Calogero Scrimali e Vincenzo Carità che ne era il Presidente.
I motivi delle dimissioni sono illustrati nelle lunga nota sopra citata, nella quale si ricorda che la Commissione è stata istituita con deliberazione consiliare n° 61 del 9 ottobre 2018, per fare luce, entro sessanta giorni dalla sua costituzione, sulle cause che hanno portato, da qualche anno, alla situazione finanziaria disastrata del Comune, assegnando la presidenza della stessa, come previsto dal regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, ad un consigliere di minoranza, individuato,appunto, nel consigliere Carità.
Ed al Presidente i sei dimissionari, imputano la colpa di non avere mai convocato la Commissione, né di avere mai chiesto agli uffici, sia in forma ufficiale che non ufficiale, alcun atto o documento, in modo da poter calendarizzare i lavori; né, inoltre, di avere chiesto alcuna proroga per avviare i lavori che, sempre a detta dei sei firmatari delle dimissioni, avrebbero già dovuto avviarsi a conclusione e predisporre la relazione da sottoporre all’attenzione dell’intero Consiglio.
Inoltre, I sei firmatari della lettera di dimissioni testualmente chiedono che “tutti gli atti propedeutici all’istituzione della commissione stessa, come i verbali di conferenza dei capigruppo nonché di documenti prodotti da chi si era fatto promotore dell’istituzione della commissione, nonché ogni altro documento che le SS.LL. ritengano utile, siano immediatamente inoltrati, per le consequenziali valutazioni e decisioni, alla Procura della Repubblica, agli organismi contabili sovra comunali e alle autorità giudiziarie, consapevoli che il nostro ruolo è costretto dalla inerzia perpetrata dal suo presidente ad esaurirsi qui, laddove altri organi possono andare oltre ed avviare le opportune indagini non soltanto amministrative ma anche di accertamento di eventuali responsabilità contabili e penali su come e perchè sia sia arrivato alla presente situazione finanziaria”.