Licata, progetto EPAS: l’Istituto Fermi chiama l’Europa che risponde
Lo scorso Ottobre l’I.I.S. “ E. Fermi” di Licata è stato selezionato Ambassador School per il progetto EPAS (European Parliament Ambassador School).
Un gruppo di alunni ha portato avanti una serie di attività volte alla promozione della cittadinanza europea. Purtroppo, il lockdown imposto dall’emergenza Covid 19 ha interrotto il progetto, ma i ragazzi e le ragazze del Fermi entusiasti del loro ruolo di giovani ambasciatori non si sono fermati. Anzi, traendo spunto dalla difficile situazione nella quale l’Italia, l’Europa e il mondo intero si sono trovati hanno pensato di far sentire la loro voce. I 20 Junior Ambassadors hanno scritto una lettera (pubblicata interamente sul sito della scuola http://fermilicata.it/ ) a tutti gli Europarlamentari italiani, per sollecitarli ad essere più uniti e portare avanti i valori su cui si fonda l’Unione Europea, in primis, quello della solidarietà, in questo momento storico senza precedenti. La lettera si conclude con parole di fiducia nei confronti dell’Istituzione Europea “Siamo coscienti che una nostra lettera non sia di grande aiuto alla soluzione dei problemi che ci stanno travolgendo, ma da giovani cittadini europei vogliamo esprimere la nostra opinione, perché noi nell’Europa Unita ci crediamo. Alla luce di tutto ciò che stiamo osservando, vogliamo concludere dicendo semplicemente: Grazie, Europa. Uniti potremo avere un futuro migliore.”
All’accorata lettera hanno risposto gli eurodeputati Fabio Massimo Castaldo, Pietro Bartolo, Laura Ferraro, Aldo Patriciello e Isabella Tovaglieri. Seppur in piena emergenza, ha risposto anche il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, il quale scrive: “ […] penso che sia giunto il momento di ripensare i nostri modelli sociali e il modo in cui riusciremo a modernizzare le nostre comunità, rendendole più verdi e sostenibili. Nei prossimi mesi serviranno visione, competenza e quindi progetti che consentano alle nostre economie di risollevarsi. Dobbiamo questo non solo all’Italia e ai valori dell’Europa, ma lo dobbiamo ai cittadini che soffrono e vivono in condizioni di povertà e disagio. L’Europa, per essere utile al mondo, deve ripartire con urgenza dalle persone e dal lavoro. È il momento di unire le forze, di fare squadra e di proteggere la nostra società “. Felici del riscontro sono stati tutti i giovani partecipanti al Progetto e soddisfatte anche la Dirigente Scolastica Prof.ssa Amelia Porrello e la Prof.ssa Cettina Callea referenti di EPAS.