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Licata, colpi di pistola contro la segreteria del deputato regionale Cambiano: si indaga

Sarebbero quattro i colpi di pistola esplosi contro la vetrata della segreteria politica del deputato regionale Angelo Cambiano. Ex Sindaco di Licata ed esponente del Movimento 5 Stelle, Cambiano è stato oggetto di quello che sembrerebbe essere un vero e proprio gesto intimidatorio.

Il fatto è avvenuto in corso Serrovira, luogo in cui sono accorsi i poliziotti del locale Commissariato. Gli agenti della Squadra Mobile e della Scientifica hanno sequestrato le quattro ogive. Cambiano, come si ricorderà, da primo cittadino della città di Licata portò avanti una lotta contro l’abusivismo edilizio prima che – nell’agosto del 2017 – fu sfiduciato dal consiglio comunale. Già da Sindaco ricevette una intimidazione quando fu incendiata la sua casa di campagna.

LE REAZIONI 

I deputati M5S all’Ars, a commento dell’atto intimidatorio subito dal collega Angelo Cambiano, contro la cui segreteria politica ignoti hanno esploso alcuni colpi di arma da fuoco hannocosì commentato: “Siamo tutti vicinissimi al collega Angelo e condanniamo senza mezzi termini questo vile ed esecrabile gesto contro un collega ed amico che già troppe volte in passato è stato oggetto di pesanti azioni intimidatorie per la sua azione a tutela della legalità. Ad Angelo, di cui conosciamo il coraggio e la determinazione, esprimiamo tutta la nostra solidarietà, certi che continuerà ad orientare la sua azione politica in direzione del bene comune, come ha sempre fatto”.

Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana esprime a nome di tutti i deputati regionali del partito “la più ferma condanna per l’atto intimidatorio subito dall’onorevole Angelo Cambiano ai danni della sua segreteria politica. Si tratta di un atto vile e inqualificabile – dichiara Stefano Pellegrino – che non può trovare alcuna giustificazione. La violenza non ha spazio nel dibattito politico, e qualsiasi atto di violenza è un attentato alla democrazia stessa e al libero confronto. Ci auguriamo che le forze dell’ordine possano individuare al più presto gli autori di questo gesto e assicurarli alla giustizia”.

Marianna Caronia, deputata regionale di Noi Moderati ha invece affermato: “Esprimo la mia solidarietà all’onorevole Angelo Cambiano per l’atto intimidatorio che ha colpito la sua segreteria politica. È urgente individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia, così come individuare il contesto entro cui qualcuno tenta di condizionare l’operato di un rappresentante dei cittadini. Nessuna forma di violenza può far parte del dibattito politico o essere usata come strumento di pressione”.

“Esprimo la mia piena solidarietà ad Angelo Cambiano per l’intimidazione subita e la più ferma condanna per l’atto criminale compiuto ai danni della sua segreteria politica. Auspico che le indagini facciano quanto prima piena luce sui responsabili di un gesto vile che, sono certo, non condizionerà in alcun modo il lavoro svolto dal deputato nel Parlamento regionale e sul territorio”. Queste invece le parole del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Il Presidente Provinciale di Fratelli d’Italia Agrigento, Adriano Barba – in una nota – ha così manifestato solidarietà e vicinanza: “Rispetto al vile atto intimidatorio ai danni dell’On. Angelo Cambiano, Fratelli d’Italia esprime piena vicinanza e solidarietà. Si tratta di un gesto grave ed inaccettabile. Fatti come questi non possono che unire i colori e quanti si impegnano nel servizio politico. La condanna unanime appare doverosa in momenti come questo. La comunità politica, tutta, senza distinzioni di parte, deve mostrarsi unita e solidale perché si superino retaggi del passato che la Sicilia ha estrema necessità di consegnare alla storia. Tutti dobbiamo sentirci addosso questa grande responsabilità perché la violenza, le minacce ed il terrore trovino spazio soltanto nei libri di storia per consegnare ai nostri giovani e alle future generazioni una Sicilia libera e capace di fare della legalità un baluardo contro ogni forma di prevaricazione. Massima è la fiducia nella Magistratura e nelle Forze dell’Ordine affinchè gli autori di tali gesti vengano individuati ed assicurati alla giustizia”.