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Licata, Cambiano ci ripensa? Ieri il confronto con Crocetta

Aveva lanciato una sorta di ultimatum di 48 ore, ed oggi alle 12 si conosceranno le decisioni assunte dal Sindaco di Licata, Angelo Cambiano (in foto), sulle annunciate dimissioni. 

Tutto nasce da un “abbandono” da parte delle Istituzioni e della politica che il primo cittadino di Licata ha lamentato essere assoluta. Poche per sapere se Cambiano ha ripensato a quelle parole e soprattutto alle risposte che in queste ultime ore provengono dalle stesse Istituzioni tirante in causa, prima fra tutte la Regione Siciliana.

Sabato scorso la visita a Licata del governatore siciliano, Rosario Crocetta, aveva solo in parte calmato le acque; ma in quell’occasione Cambiano non era presente (impegnato per un incontro con il ministro dell’Interno Alfano ndr), anche se ieri il confronto fra il primo cittadino ed il presidente della Regione Siciliana è avvenuto davanti tutta Italia. 

Scenario, il programma televisivo di Rai 1, “L’Arena” di Massimo Giletti, dove i due esponenti si sono confrontati sui problemi che il comune agrigentino vive e sui quali la popolazione sente una totale assenza di supporto. Primo problema da affrontare, il tema delle demolizioni delle costruzioni abusive.

Secondo il sindaco “anti-abusivismo”, così come ribattezzato: “Io, rischio la vita.  I cittadini mi chiedono: perché le demolizioni sono a Licata?. Non dica più il presidente (Crocetta ndr) se voglio fare o meno le demolizioni“. “Il presidente Crocetta si è scapicollato a Licata forse per paura di fare una figuraccia. E’ da mesi che chiedo risposte“.

Capisco la sofferenza. Però anche io – risponde Crocetta – sono stato sindaco di una città piena di abusivi e io sono stato condanna a morte dalla mafia. Voglio ricordare al sindaco di stare molto attenti quando si parla di queste questioni. Io non ho mai detto che lo Stato mi aveva abbandonato. Ne l’ho fatto da Presidente della Regione. Il sindaco ha la fortuna di avere una Regione che gli è amica“.

All’Adnkronos il sindaco di Licata ha poi evidenziato che “La Regione non deve intervenire a Licata, dove le demolizioni si stanno eseguendo ma deve intervenire nei Comuni dove non si demolisce, dove i procedimenti sono rimasti insabbiati, dove doveva inviare gli ispettori per uniformare in tutta la Sicilia i procedimenti che oggi sarebbero tutti allo stesso livello di attuazione, quello della demolizione, dando il senso del rispetto della legalità, della giustizia, e del rispetto delle regole per tutti“. “Un sindaco – continua Cambiano – non può che interpretare lo stato d’animo dei propri concittadini che non trovano risposte nelle istituzioni regionali e nazionali. La politica affronti l’argomento con saggezza e responsabilità evitando di “scaricare” ad un sindaco responsabilità che non ha. Per gli immobili che insistono in zona di inedificabilità assoluta, non si può per legge dichiarate il prevalente interesse pubblico, quindi quanto suggerito è normativamente irrealizzabile. Non ho mai detto che non si deve demolire, anzi ha sempre sostenuto che le sentenze vanno rispettate senza se e senza ma“.

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