Libero Consorzio Agrigento: trasmesso alla Regione l’elenco delle strade rurali che necessitano di interventi
Il Libero Consorzio Comunale ha trasmesso all’Assessorato Regionale all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale l’elenco delle strade di penetrazione rurale con esigenze di progettazione.
La nota, firmata dal Commissario Straordinario del Libero Consorzio dr. Marcello Maisano e dal direttore del Settore Infrastrutture Stradali ing. Bernardo Barone, è stata inviata con i relativi allegati in seguito alla richiesta, da parte della stessa Regione Siciliana, dell’elenco di strade per le quali è possibile avanzare la proposta di inserimento nel Piano del Sud che il Governo Nazionale sta definendo. Un Piano che lo stesso Governo stima in 95 miliardi di euro sino al 2023 per tutto il Mezzogiorno, le cui linee guida fanno riferimento a Fondi strutturali (FESR e FSE), Fondi di cofinanziamento regionale e Fondo Sviluppo e Coesione.
I tecnici del Settore Infrastrutture Stradali hanno individuato 48 strade provinciali ex consortili ed ex regionali con priorità di intervento, a loro volta strettamente legate non solo alle condizioni generali degli assi viari ma anche all’importanza strategica che rivestono nell’economia del territorio.
Si tratta infatti di strade di collegamento tra i paesi delle zone interne caratterizzate da attività agricole e zootecniche, con presenza di numerose aziende che costituiscono la spina dorsale dell’economia provinciale, e che devono fare i conti con collegamenti stradali sempre più difficili a causa delle loro pessime condizioni. L’impegno del Libero Consorzio (ex Provincia Regionale) sulla viabilità interna in questi anni è stato notevole, ma i pesanti tagli nei trasferimenti non consentono più una manutenzione costante e adeguata delle strade che insistono su questi territori.
L’elenco delle strade comprende anche le schede sintetiche esplicative degli interventi necessari, e riguarda strade provinciali ex consortili (SPC, 36 in tutto), ex regionali (SPR, 4) e non classificate (NC, 8 in tutto) che insistono in zone ad economia agricola.
Tra gli interventi individuati in questa prima fase: ripristino o ricostruzione della sede stradale, nuova segnaletica (sia orizzontale che verticale), rifacimento delle cunette e dei tombini, posa di barriere di sicurezza ove assenti..
E’ pressocchè superfluo sottolineare come il finanziamento di queste opere costituirebbe un’enorme occasione di sviluppo per l’intero territorio provinciale, sia per le ricadute dirette sui collegamenti (e sull’economia delle aziende agricole, indotto compreso) sia per i posti di lavoro che si creerebbero con l’apertura dei vari cantieri.