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Regioni ed Enti Locali

Lampedusa: “tra bene comune e diritti”

lampedusa rifiutiDice bene la sindaca Nicolini: “Pulire l’Isola è compito del Comune, mantenerla tale è dovere di tutti“.

Soprattutto in una località turistica. (Atterrando sull’isola, la sensazione a pelle è quella di trovarsi in un enorme “casermone”,altro che turismo)

Ha fatto bene la sindaca Nicolini a riaprire il centro comunale di raccolta con personale addetto al ricevimento e smistamento dei rifiuti ingombranti. Solo così si può governare il processo di transizione verso la razionalizzazione del sistema in collaborazione con il dipartimento Acqua e rifiuti della Regione siciliana.

Dice bene la sindaca Nicolini: “ottimizzare i costi di raccolta e trasferenza rifiuti, con la conseguente riduzione dell’imposta comunale per i miei concittadini, è un impegno che questa Amministrazione ha perseguito con ostinazione e riuscirà a realizzare”.

Ha fatto bene la sindaca Nicolini ad istituire una direzione per l’esecuzione del contratto.

Ha fatto bene la sindaca Nicolini ad applicare sanzioni e decurtazioni per i servizi non effettuati da parte delle imprese e multe in caso di inottemperanza contrattuale.

Dice bene la sindaca Nicolini: “Per consolidare gli obiettivi di tutela del territorio e per far abbassare il costo del trasporto e del conferimento in discarica è necessario che i lampedusani collaborino a un corretto conferimento dei rifiuti e quindi inizino a prendersi davvero cura del proprio territorio”.

E’ fuori dubbio che il Comune deve provvedere con ogni risorsa disponibile all’effettuazione di un servizio essenziale come quello della raccolta dei rifiuti per il mantenimento dell’igiene urbana ma è altrettanto vero che anche ogni singolo cittadino ha dei precisi doveri in materia. Certo, il Sindaco è anzitutto il rappresentante, il tutore, del bene comune. Il bene comune comporta la consapevolezza che si tratta di un bene che riguarda ogni cittadino, inteso in quanto persona come soggetto di diritti.

Tra i diritti del cittadino rientra anche la dignità di quei lavoratori, operatori ecologici addetti a quel “magnifico” progetto di “razionalizzazione del sistema” ai quali è stato negato un diritto importantissimo: vivere di stipendio dignitosamente. Forse sarebbe opportuno disdire, qualche “impegno istituzionale” nazionale, internazionale, regionale, locale e magari dare “buca” a qualche prestigiosa TV o giornalista di “grido”, per dedicarsi anima e corpo per risolvere questo immenso dramma che travolge (da mesi) lavoratori e famiglie.

Aldo Mucci