Lampedusa, salvati dalla Guardia Costiera undici migranti
Giorni intensi per il personale della Guardia Costiera di Lampedusa che, nell’ultimo periodo, è stato impegnato in diverse operazioni di soccorso e di controllo della pesca marittima particolarmente complesse.
Molteplici le operazioni di soccorso a favore di migranti irregolari provenienti dalle coste tunisine a bordo di piccoli barchini in precarie condizioni di galleggiabilità, in procinto di affondare. Nella notte tra il 18 ed il 19 ottobre, in particolare, la M/V CP 302 è stata impegnata in una delicatissima operazione di soccorso effettuata nei confronti di undici migranti tunisini abbandonati da scafisti sull’isola di Lampione. La motovedetta della Classe 300 SAR, unità specializzata per la ricerca ed il soccorso in mare, ha dovuto spingersi a pochi metri dalla scogliera per raggiungere, tramite un particolare dispositivo di galleggiamento denominato DAG 2.0, sospinto dal personale Rescue Swimmer gettatosi in acqua, la costa e trarre in salvo tutti i migranti.
Nella notte tra il 19 ed il 20 ottobre 2016, l’Ufficio Circondariale Marittimo – Guardia Costiera di Lampedusa ha portato a termine un’importante operazione di controllo della pesca marittima eseguita nei confronti di un motopesca tunisino intento a svolgere attività di pesca all’interno delle acque territoriali italiane, privo di autorizzazione da parte dello Stato costiero. L’operazione, iniziata nella notte, ha portato all’individuazione del motopesca KARIM ALLAH partito da Monastir (Tunisia) con 17 membri d’equipaggio, sorpreso ancora con le reti in mare, ad una distanza di circa 7,5 miglia ad est dell’isola di Lampedusa.
Le verifiche, protrattasi fino alle prime luci dell’alba ed eseguite rispettivamente in mare dalla motovedetta CP 274 di Ravenna temporaneamente rischierata presso l’isola di Lampedusa ed a terra dal personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo, hanno condotto al sequestro di una rete a circuizione di notevoli dimensioni (cianciolo di lunghezza pari a circa 850 metri e altezza 150 metri) del valore di oltre 60.000,00 Euro, nonché al deferimento all’Autorità Giudiziaria del comandante del motopesca ai sensi dell’art.7 comma 1, lettera d) del D.Lgs 04/2012, di recente modificato nella sua formulazione, proprio al fine di scoraggiare e sanzionare le attività illecite svolte dai pescherecci non battenti bandiera italiana all’interno delle acque della Repubblica.
L’Ufficio Circondariale Marittimo di Lampedusa, nonostante il continuo impegno nell’attività di soccorso dei migranti, nell’ambito dei compiti istituzionali assegnati al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, effettua una continua attività di monitoraggio delle acque di giurisdizione al fine di garantire il rispetto delle norme in materia di pesca marittima, tutela dell’ambiente marino e costiero e delle aree marine protette, oltre che a garantire gli aspetti di sicurezza della navigazione delle unità commerciali e da diporto.