Lampedusa, netturbini in agitazione ma problema risolto
I lavoratori delle aziende Iseda, Seap e Sap minacciano un nuovo sciopero del servizio di igiene ambientale per i giorni 1 e 2 novembre. La ragione della nuova agitazione è sempre la stessa: ritardi nei pagamenti dei loro salari.
Il Comune di Lampedusa e Linosa, a seguito di uno sciopero non autorizzato degli operatori ecologici, aveva proposto lo slittamento delle retribuzioni dei dipendenti comunali in favore del saldo delle fatture che, secondo le aziende appaltanti, causerebbe carenza di liquidità tale da non poter pagare i propri dipendenti. Il problema è stato poi risolto in sinergia con il presidente della Regione Sicilia.
Il governatore Crocetta ha garantito una eccezionale anticipazione dei trasferimenti regionali in favore del Comune di Lampedusa e con i quali l’ente locale avrebbe potuto effettuare il pagamento alle rispettive aziende. In data odierna, con incessante attenzione del Comune di Lampedusa e Linosa sull’avanzamento dei lavori, l’iter procedurale per l’eccezione regionale è stato completato e il mandato relativo ai trasferimenti dell’anno 2015 è quindi giunto alla Tesoreria regionale.
Malgrado la tempestività dello straordinario intervento regionale e le garanzie ricevute dai lavoratori il giorno della commemorazione del naufragio del 3 ottobre – garanzie offerte dal presidente della Regione Sicilia alla presenza del Prefetto di Agrigento e della sindaca Nicolini – e in barba alla diffida che le stesse aziende hanno inviato ai propri dipendenti, questi richiedono adesso appoggio e solidarietà della popolazione residente anticipando uno sciopero con la proclamata intenzione di continuità anche oltre la data delle festività ormai prossime.
La vicenda contribuisce ad inasprire ulteriormente i rapporti tra le parti, considerato peraltro che durante gli scioperi – autorizzati e non – i lavoratori non hanno garantito i servizi essenziali previsti per legge. Stato di agitazione che inoltre pare verificarsi sempre in prossimità di festività o eventi di rilevanza nazionale, come nel caso del 3 ottobre scorso con lo sciopero arbitrario. Interruzione di servizio, quest’ultima, attuata a dispetto dell’Amministrazione comunale artefice dell’azzeramento (settembre 2014) dei ritardi sugli stipendi degli operatori ecologici che in passato raggiungevano persino le otto mensilità.
Pertanto l’Amministrazione comunale ha ritenuto oggi di dover ancora interpellare le autorità preposte al fine di scongiurare ulteriori disagi alla cittadinanza pelagica. Danno al decoro urbano e alla salute pubblica che i lavoratori in agitazione motivano asserendo di non aver ricevuto “nessuna rassicurazione circa i pagamenti”.