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Lampedusa, marinaio morto dopo naufragio di un peschereccio: chiesti due rinvii a giudizio

Chiesto il rinvio a giudizio per il comandante e l’armatore del peschereccio “Giacomo Maria” che naufragò lo scorso 3 gennaio a 5 miglia dalla costa di Lampedusa, portando alla morte del marinaio Francesco Solina di 51 anni.

Per il pm di Agrigento Salvatore Vella, vi fu un ritardo nella richiesta dei soccorsi ed un equipaggio non correttamente composto nell’affrontare situazioni di emergenza e di primo soccorso. L’accusa per il comandante è di naufragio e omicidio colposo; stesso destino anche per l’armatore dell’imbarcazione. 

Come si ricorderà, il corpo del marinaio 51enne fu trovato incastrato nel peschereccio e rinvenuto dopo giorni dal naufragio. Per l’accusa, fra i componenti dell’equipaggio vi sarebbero stati soggetti che non conoscevano l’unità di pesca e non inseriti nel cosiddetto “ruolo” e non vi sarebbero stati sistemi di sicurezza adeguati violando così disposizioni di legge.

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