Lampedusa, lavoratori ecologici: storia di ordinaria disperazione – di Aldo Mucci
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Aldo Mucci (in foto), dell’Usb sulla vicenda dei lavoratori ecologici a Lampedusa.
“Ancora una “beffa”, ancora false promesse, ancora disperazione tra i volti dei lavoratori ecologici di Lampedusa. In questa lunga vertenza troviamo di tutto: riunioni fiume in Prefettura, accordi siglati nel lontano 2015 tra aziende e Amministrazione di Lampedusa che avrebbe visto la “nascita” dell’1+1, uno lo paghi tu (Aziende), uno lo pago io (Comune).
A queste si aggiungono le promesse “crocettiane” ai lavoratori circa il pagamento degli arretrati (leggo che il presidente ha fatto le stesse promesse ai lavoratori dell’Ato Me2, ma anche in quelli di Messina ben poco è cambiato, anzi, decisamente nulla).
Standard & Poor’s, nota agenzia di rating, avrebbe già attribuito alle aziende RTI ISEDA – SEAP- SEA la classe di rating BBB.Avrebbe già vinto il “Trofeo Malavoglia” il sindaco di Lampedusa, capace soltanto di scrivere “cavolate” alla Commissione di Garanzia per attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali che i lavoratori sono “impazziti”, agli spazzini sono saltate le “connessioni” mentali. Hanno proclamato lo sciopero in modo assolutamente ARBITRARIO. Anche il sindacato è impazzito. Ma perché si lamentano, che vogliono? Abbiamo pagato il mese di Febbraio appena una settimana fa. Così è se vi pare. Recitava la novella di Luigi Pirandello: La signora Frola e il signor Ponza.
A Lampedusa tutto è inabissato in una situazione, la loro, ingarbugliata come poche. Quei lavoratori vivono intanto una vita altamente precaria con famiglie costrette a indebitarsi per comprare il pane, a raggiungere il posto di lavoro a passaggi, in quanto non possono permettersi il rinnovo dell’assicurazione, vendere i loro beni per tirare avanti. Gli stipendi? Continuano a non arrivare, le famiglie dei dipendenti continuano a navigare a vista rischiando di affogare e la dignità del lavoratore è soltanto un’utopia. Ci scusi Signora Sindaco se questi “quattro” lavoratori la “infastidiscono” con le loro assurde pretese. Ci scusi Signora Sindaco se questi “quattro” lavoratori la distolgono dai suoi impegni istituzionali. Ci scusi Signora Sindaco, non sarebbe forse il caso che si adoperasse finalmente in maniera decisiva per definire una volta e per tutte una vicenda che assume giorno dopo giorno i contorni del grottesco? Ci scusi Signora Sindaco se da domani continueremo a protestare, protestare ed ancora protestare”.
Aldo Mucci