Lampedusa, il Museo delle Migrazioni non chiude
Il Museo delle Migrazioni di Lampedusa, simbolo dell’accoglienza umanitaria e del rispetto dei diritti umani, non chiuderà le sue porte. L’Associazione Pelagies, nuovo gestore del sito, in partenariato con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi ha annunciato un ambizioso piano di rilancio.
“Il Museo delle Migrazioni di Lampedusa è uno dei luoghi simbolo della nostra isola. Intendiamo rilanciare l’attività del museo, non solo tutelando la memoria collettiva ma anche aprendo nuovi spazi per installazioni artistiche e momenti di confronto e riflessione”, dichiarano Rosangela Mannino, presidente della Fondazione Visioni d’Autore, e Luca Siragusa, rappresentante legale della società Hub Turistico Lampedusa, entrambe consociate in Ats Pelagies. L’associazione si è aggiudicata la gestione del museo tramite un bando del Parco della Valle dei Templi.
Il Direttore del Parco della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta, ha sottolineato: “Abbiamo trovato il museo in stato di abbandono e degrado, con i bagni trasformati in depositi di merchandising. Per questo, il Parco ha intrapreso un percorso di legalità e rispetto delle regole, attraverso l’art. 134 del Dlgs 36/2023. Il nuovo corso del museo sarà basato su inclusione e accoglienza, coinvolgendo attivamente la comunità lampedusana e coloro che lavorano con gli immigrati”. I rappresentanti dell’Associazione Pelagies hanno espresso sorpresa e amarezza per le dichiarazioni di Tareke Brhane del Comitato 3 Ottobre: “Le notizie di una presunta chiusura del museo sono false. Non solo manterremo le attività attuali, ma le arricchiremo con nuove iniziative, offrendo spazi agli artisti locali e ospitando eventi sul tema delle migrazioni, della memoria e dei diritti umani”.
In riconoscimento del lavoro del Comitato 3 Ottobre, Rosangela Mannino e Luca Siragusa hanno proposto una collaborazione per la gestione di alcune stanze del museo, condivisione delle spese incluse. “La nostra proposta era di continuare a utilizzare alcune aree del museo tramite un canone annuo, coperto dagli introiti delle attività del museo. Purtroppo, Tareke Brhane ha diffuso notizie non corrette e tendenziose. Il valore del Museo delle Migrazioni deve prescindere dal gestore pro-tempore, chiunque esso sia”. L’Associazione Pelagies è già al lavoro per riorganizzare gli spazi e ripristinare le aree del museo. “Il Museo delle Migrazioni di Lampedusa si prepara a un rilancio delle proprie attività. Siamo già operativi per ripristinare le aree utilizzate in modo non conforme dal precedente gestore”, concludono i rappresentanti dell’Associazione Pelagies.