Ma il rapporto lavoro/politica può assumere relazioni e valori molto diversi. Fino ad oggi il lavoro è stato una potente arma di ricatto per gli isolani e un mezzo con cui ottenere voti per politici di tutte le taglie. A Lampedusa lo sfruttamento dei lavoratori è generalizzato e su questo si è fondata la ricchezza di molti. Per i lavori del settore turistico, i contratti, per la maggior parte dei casi, non tengono conto del reale lavoro svolto, nei mesi estivi non si conoscono giorni di riposo, le ferie non vengono riconosciute, gli orari di lavoro sono massacranti e i salari inadeguati. Le condizioni di lavoro in molti settori, non rispettano le normative in materia di sicurezza e i pagamenti degli stipendi avvengono con enormi e cronici ritardi. Negli anni il clientelismo e le raccomandazioni hanno assunto livelli generalizzati e diffusi. Purtroppo i lavoratori non sono stati in grado di solidarizzare tra loro ed unirsi per reclamare i propri diritti e condizioni di lavoro dignitose. In alcuni settori vi è perfino una competizione ed una disgregazione fra compagni di lavoro che non permette il miglioramento della vita dei lavoratori stessi, favorendo chi li sfrutta.
Non c’è mai stato un sindacato che abbia promosso la formazione di una coscienza storico/politica del lavoro.Da più di un anno stiamo lavorando come USB con alcuni lavoratori e entro febbraio apriremo una sede dell’USB dedicata ad Angelo Gallo (capitano di motopesca e fondatore della camera del lavoro a Lampedusa) e a Abd Elasalam Ahmed Eldanf (operaio vittima di assassinio padronale il 14 settembre 2016 a Piacenza). Daremo i servizi di : Centro Assistenza Fiscale, Patronato: attraverso convenzione con Inac, problematiche legate alla casa, ufficio vertenze e assistenza legale, sportello salute. Per questi servizi avremo il supporto delle sedi USB di Agrigento e quella regionale di Palermo. Attraverso il sindacato USB riteniamo sia possibile aggregare i lavoratori e dare loro gli strumenti per ottenere i loro diritti e la loro dignità, per affermare che il lavoro non deve essere un’arma di ricatto e sudditanza politica ma un’attività con cui gli individui possano realizzarsi all’interno di una comunità libera dai ricatti e dalla logica della competizione e del profitto. Contiamo nella collaborazione di quei datori di lavoro che sono sensibili al tema del lavoro e che da anni compiono ogni tipo di sforzo per garantire ai propri impiegati condizioni di lavoro dignitoso. Questi datori di lavoro saranno indispensabili e potranno essere da esempio per gli altri. Tutto il settore dei servizi a partire dalla raccolta rifiuti per arrivare alla produzione e distribuzione di energia elettrica è in mano a ditte esterne che negli anni hanno allacciato legami molto stretti con le varie amministrazioni locali e che godono di appoggi politici nazionali e regionali. Si è assistito ad un vero e proprio scambio di favori, facendo dell’impiego un bene di scambio e favore politico, restituendo alla comunità servizi che non sono all’altezza del costo pagato dall’utente.
Quello a cui miriamo come Collettivo Askavusa è la municipalizzazione dei servizi attraverso la gestione di cooperative locali che possano programmare la gestione dei servizi in simbiosi con l’amministrazione locale. Lo sportello sindacale dell’USB a Lampedusa sarà all’interno di PortoM sede di Askavusa dove sono esposti gli oggetti appartenuti alle migliaia di persone passate da Lampedusa in questi anni. Gli oggetti sono stati recuperati dal collettivo Askavusa a partire dl 2009. Lavoro e immigrazione sono due temi inscindibili, insieme alla militarizzazione dei territori, alle cause che spingono milioni di persone a lasciare il proprio paese e alla regolarizzazione dei viaggi. Se i milioni di euro impiegati in questi anni per la militarizzazione e per foraggiare “l’affare dell’accoglienza” fossero stati impiegati per regolarizzare i viaggi e creare cooperative, molte tragedie e situazioni di sfruttamento si sarebbero evitate. Tutto quello che sta accadendo è il frutto delle leggi e delle politiche dell’UE che da un lato provocano le migrazioni di massa e dall’altro hanno l’obbiettivo di consolidare il Mercato interno. L’ area di Schengen fa parte di questo piano e ha delineato, due tipi di lavoratori: – Un lavoratore interno che ha basso salario, bassi servizi e sempre meno diritti. Un lavoratore mobile all’interno dello spazio di Schengen. – Un lavoratore extracomunitario, migrante, clandestino, criminalizzato e sfruttato che arriva molto spesso con viaggi “irregolari”. Questi due lavoratori vengono fatti entrare in competizione e il lavoratore interno (non sempre ma spesso) vede nell’immigrato la causa della sua condizione economica e sociale.
Uno degli scopi del sindacato USB a Lampedusa sarà quello di creare una coscienza di classe tra i lavoratori e superare la contrapposizione tra lavoratori extracomunitari e lavoratori comunitari.
Contributo esterno a Scrivo Libero News di Aldo Mucci dell’USB