La Chiesa di Agrigento, con i suoi servizi Caritas e Migrantes, e la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, con il programma Mediterranean Hope, manifestano la propria preoccupazione per le difficili condizioni di accoglienza delle persone migranti che l’isola di Lampedusa continua a registrare.
Mentre il flusso di persone in arrivo a Lampedusa continua ad essere consistente nonostante le condizioni meteo avverse, non si può rimanere indifferenti davanti alla scena registrata negli ultimi giorni di centinaia di migranti (fra cui anche numerose donne e bambini) costretti ad attendere l’accesso all’Hotspot di C.da Imbriacola all’addiaccio e sotto una pioggia battente.
La condizione di vulnerabilità fisica e mentale di quanti sbarcano sulle nostre coste dopo un viaggio lungo e rischioso, spesso anche ricco di esperienze traumatiche, richiede ad uno Stato civile come il nostro uno sforzo ulteriore per garantire standard di accoglienza più alti e un quanto più veloce inserimento delle persone migranti nel circuito di accoglienza ordinario.
Occorre trovare soluzioni definitive, non emergenziali, alle ormai ben note difficoltà logistiche legate all’insularità: il ritardo nei trasferimenti degli ospiti dell’Hotspot causa non di rado pericolose situazioni di sovraffollamento e promiscuità, soprattutto per i più vulnerabili come donne e bambini.
Laddove le condizioni meteo non consentissero il trasferimento via mare, favorire i trasferimenti con ponti aerei potrebbe essere una via percorribile.