Lampedusa, attracca al porto la “Sea Watch 3”: sbarcati i migranti, arrestata la capitana Carola Rackete
“La Sea Watch ha attraccato”. E’ il tweet scritto dalla Ong tedesca che annuncia l’approdo al porto di Lampedusa dell’imbarcazione con a bordo 40 migranti tratti in salvo a largo delle coste libiche.
Il comandante della nave, Carola Rackete, ha infatti deciso di entrare nel porto di Lampedusa appellandosi allo stato di necessità.
🔴 La #SeaWatch3 ha attraccato. pic.twitter.com/7cQ5dvxHQy
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) June 29, 2019
Diverse le reazioni al porto di Lampedusa all’arrivo della nave fra chi ha condiviso la scelta della Ong, e chi ha palesato forti perplessità per una situazione che non riusciva a sbloccarsi.
L’ingresso nel porto è avvenuto nonostante non vi fosse alcuna autorizzazione da parte delle autorità italiane e una motovedetta della Guardia di Finanza avrebbe tentato più volte di fermare la “Sea Watch 3” rischiando di entrare in collisione.
All’arrivo a Lampedusa, avvenuto nella notte fra venerdì e sabato, la stessa capitana della nave è stata posta agli arresti prelevata dagli uomini della Guardia di finanza che l’hanno portata in auto nei locali del comando sull’isola. Sarebbero tre i reati contestati: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, resistenza alle navi da guerra e anche tentato naufragio – che prevede una pena fra 5 e 12 anni di carcere – per la manovra effettuata in porto, quando la Sea Watch ha spinto la motovedetta contro la banchina.
Intanto prima dell’alba sono iniziate le operazioni di sbarco dei migranti che sono stati trasferiti al centro di prima accoglienza dell’isola. Dopo le operazione la Sea Watch ha abbandonato il porto per ragioni di sicurezza e si troverebbe a largo delle coste. “La presenza dell’imbarcazione in porto – riporta il sito TgCom24 – dava luogo a due problemi: il primo riguarda i decolli e gli atterraggi degli aerei, in quanto l’albero della Sea Watch 3 è molto alto e interferisce all’interno del cuneo di sicurezza di decolli e atterraggi del vicino aeroporto; il secondo riguarda i traghetti di linea che collegano Lampedusa con il resto della Sicilia, in quanto la nave della Ong impedisce il loro attracco”.