“Quello che è accaduto a Lampedusa era ampiamente prevedibile, proprio la scorsa settimana avevo lanciato un nuovo allarme che però non è stato ascoltato da chi aveva il dovere di intervenire: un’imbarcazione utilizzata dai migranti e “abbandonata” nel nostro porto è affondata, lasciando fuoriuscire in mare il suo carico di carburante”.
Lo scrive il Sindaco di Lampedusa, Totò Martello che aggiunge: “Bisogna fare chiarezza su chi ha compiti e responsabilità in questa vicenda: le imbarcazioni una volta giunte in porto vengono sequestrate dall’Autorità Giudiziaria ed assegnate all’Ufficio delle Dogane. Il sindaco dunque NON HA POTERE DI INTERVENTO, il suo compito è segnalare e denunciare il problema, cosa che ho fatto in diverse occasioni sia pubblicamente che per vie formali: ho scritto al Ministero degli Interni ed al Ministero dell’Ambiente, ho sollecitato l’intervento della nave Castalia per interventi di bonifica, ho anche proposto di rimuovere le imbarcazioni a spese dell’Amministrazione Comunale ma l’Autorità Doganale non ha acconsentito”.
“Ho sollevato nuovamente la questione nel corso di un incontro dedicato alle Isole Minori con il presidente Nello Musumeci che si è tenuto nella sede della Presidenza della Regione. Chi giudica questa vicenda attribuendo responsabilità al sindaco o all’amministrazione comunale, dunque, o lo fa in malafede o non sa di cosa parla. Il primo a soffrire nel vedere quel carburante nel mare di Lampedusa sono io. Soffro e provo rabbia perché tutto questo si doveva e si poteva evitare! Adesso serve un intervento immediato a tutela del nostro ambiente, della nostra marineria e della nostra economia. Ma è inaccettabile che si arrivi a questo punto, che ci si accorga di Lampedusa solo quando l’emergenza è ormai in corso”, conclude Martello.