L’allarme delle concessioni balneari, assemblea nell’agrigentino con gli addetti ai lavori
La “sorte” delle concessioni balneari è stata al centro di un incontro , ad Agrigento, fortemente voluto dal Sib
Confcommercio “per difendere la categoria dopo le recenti sentenze del Consiglio di Stato (numero 17 e 18 del 9 novembre 2021), che hanno di fatto resa nulla l’estensione al 2033 della validità delle Concessioni Demaniali Marittime, imponendo alle amministrazioni di effettuare le gare ad evidenza pubblica entro il 2023.”
Oltre cinquanta gli imprenditori del settore che “Confcommercio non vuole lasciare soli”, così come ribadito dal presidente provinciale della confederazione, Giuseppe Caruana. All’hotel Tre Torri del villaggio Mosè presenti, tra gli altri, anche il Presidente nazionale e quello regionale del Sindacato balneari, Antonio Capacchione e Ignazio Ragusa, l’assessore regionale Toto Cordaro, il presidente della Commissione territorio e ambiente dell’Ars, Giusi Savarino, il deputato del movimento 5 stelle, Filippo Perconti, l’assessore comunale di Agrigento, Gerlando Principato e , per l’amministrazione di Sciacca c’erano Filippo Morello e Michele Bacchi. “Abbiamo avuto un quadro più chiaro- dice Caruana- non è una cosa semplice da risolvere ma faremo una battaglia per far valere i diritti dei nostri associati”. La presenza di tanti imprenditori del settore all’incontro dimostra la volontà di continuare a portare avanti una lotta per l’impresa e per i dipendenti. “Ai politici- dice Gero Niesi, vice presidente vicario delegato Sib provinciale di Confcommercio Agrigento- abbiamo chiesto di portare la questione nelle sedi istituzionali, regionali e nazionali. Ai comuni abbiamo chiesto di sì farsi trovare pronti con il piano spiaggia , diversamente sarà un ulteriore problema che va ad aggiungersi a quelli già esistenti”. La questione impone una riflessione attenta e rigorosa, un dibattito che deve tenere conto di tutti gli interessi in campo partendo dalle peculiarità del territorio, dalle scelte messe in campo e soprattutto dal lavoro di decine di tante persone.