La “Strada degli Scrittori” ricorda Pippo Flora: “La sua eredità culturale patrimonio di Agrigento”
Con la morte del Maestro Pippo Flora la Sicilia, la sua Agrigento, perdono un’artista di grande valore che ha saputo conciliare tradizione e innovazione, com’è avvenuto con l’arrangiamemto de “I promessi sposi” che lo ha reso noto al grande pubblico accanto all’amico di sempre, Michele Guardì.
“Con Pippo Flora se ne va un pezzo della storia di Agrigento – ha detto il regista Rai nel ricordo raccolto dalla Strada degli scrittori -. Una città che ha fatto bella. Va via un pezzo della mia vita, della mia gioia di fare spettacolo, di avere il fratello che non ho mai avuto. Lui mi ha aperto le porte di Agrigento”.
L’associazione “Strada degli scrittori”, con il suo direttore Felice Cavallaro, raccogliendo le parole di Guardì vuole sottolineare l’importanza di un’artista come Flora per Agrigento, che negli anni ha saputo inculcare in tanti giovani l’amore per la musica e per il teatro.
Il teatro “Pirandello” gli deve tanto e tanto gli devono tutti coloro che continuano ad impegnarsi per fare della Città dei Templi, la patria delle parole e della letteratura, della musica, del teatro e dell’archeologia. Restando in Sicilia, come ha fatto Pippo Flora, e dedicandosi alla formazione delle nuove generazioni.
L’associazione lo ricorda durante una manifestazione culturale dedicata ad Andrea Camilleri: a Porto Empedocle, il Maestro Flora ha raccontato del suo rapporto con il grande scrittore empedoclino, consegnandoci con le sue parole un’eredità che solo un’artista sensibile può lasciare: il valore della memoria e l’amore per la propria terra.