La Sicilia che muore: balletto di nomine e nessuna programmazione
In Sicilia tutto fa notizia. Anche la convocazione di una semplice giunta regionale sembra essere un evento straordinario per una delle terre più “dannate” d’Italia.
Sì, perché se il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, avesse attuato quella “rivoluzione” tanto paventata, non saremmo oggi a parlare addirittura di rimpianti.
Corsi e ricorsi diremmo; perché se Raffaele Lombardo aveva fatto rimpiangere Salvatore (detto Totò) Cuffaro, oggi senza ombra di dubbio alcuno, possiamo dire che Crocetta ha fatto rimpiangere, e non poco, l’ex leader del Movimento per le Autonomie.
Una “follia”, qualcuno potrebbe dire, ma che stante i risultati prodotti dal governo regionale fino ad oggi vede ancora relegata l’isola ad uno stallo che non ha precedenti.
E in un contesto di totale immobilismo, anche la convocazione di una semplice riunione dell’organo esecutivo regionale, fa notizia.
Risale infatti al 13 gennaio scorso l’ultima giunta regionale; da quel giorno il “vuoto” più totale. Una Sicilia senza guida, senza un condottiero e soprattutto senza una speranza. A mettere nero su bianco è stato il quotidiano online LiveSicilia che ha denunciato il modus operandi del governo siciliano in questo ultimo mese.
Un mese, o quasi, di vacanza. Forse “vacanze romane” che hanno abituato il presidente Crocetta a costanti apparizioni televisive in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica.
Una situazione che però ha visto un costante impegno da parte del governo regionale. E si badi bene, non è stato un impegno programmatico politico per il rilancio della Sicilia, ma bensì per “piazzare” qualche nominativo a destra e sinistra e ruotare i dirigenti regionali.
Ah sì, stavo quasi dimenticando: i dirigenti generali. Una comica teatrale! Fra le nomine vi è infatti quella di Marco Lupo al dipartimento al Territorio; una nomina forse tanto desiderata che si è persino concesso al noto burocrate di insediarsi dopo un mese. Tanto ci vuole in attesa che lo stesso Lupo si liberi dal suo incarico pregresso all’Arpa Lazio.
Ordinaria amministrazione in salsa siciliana, potremmo dire, ma in quest’ultimo mese il balletto di nomine non si è fermato qui.
Uno su tutti, Giuseppe Verde, professore ordinario all’Università degli Studi di Palermo e noto costituzionalista. A lui il compito di occuparsi del Sepicos, un ente soppresso inizialmente da Crocetta, ma poi rimodulato e tornato sotto il controllo diretto del presidente della Regione. Sepicos, un acronimo inutile che sta a significare l’ufficio deputato alla “pianificazione e al controllo strategico”, ovvero alla valutazione dei dipendenti. Organo che doveva essere sostituito dall’Oiv (Organismo indipendente di valutazione), ma che ancora oggi non vede luce, nonostante l’avviso pubblico nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana per la nomina dei rispettivi componenti. Situazione che è stata altresì presa in considerazione dalla Corte dei Conti, che sul caso hanno avuto modo di specificare come “considerato che dette iniziative sono state avviate ad anno ormai inoltrato, sembra verosimile che il nuovo Sistema di controllo (Oiv ndr.) interno potrà essere concretamente avviato non prima del 2015”.
Paradosso nel paradosso, riecco la Sepicos e riecco Giuseppe Verde che percepirà un compenso, fino a novembre, di circa 44 mila euro.
Fra gli altri “nominati” spicca il nome di Giuseppe Cicala, ex capo di gabinetto vicario del governatore Crocetta, oggi consulente (con un compenso di circa 5 mila euro lordi mensili per due mesi, eventualmente rinnovabili) per la “valutazione delle proposte di collaborazione e partenariato con enti di ricerca e università nell’ambito dei programmi di iniziativa comunitaria” all’Assessorato al Territorio guidato da Maurizio Croce. Ma ovviamente la mole di lavoro è così tanta che un semplice consulente non basta, ed allora a Cicala verrà affiancato un altro consulente, l’avvocato Ester Daina. Quest’ultima, non nuova nell’entourage governativo, ha ricoperto il ruolo di consulente esterno del cd. Crocetta-ter.
Altra nomina è quella di Giada Li Calzi, personaggio noto per avere ricoperto in passato numerosi incarichi negli uffici di gabinetto e oggi chiamata come consulente presso l’assessorato alla Salute. Il suo incarico servirà a occuparsi della “promozione dell’integrazione degli strumenti di progettazione e valutazione per attività di programmazione e pianificazione integrata; della promozione dell’integrazione dell’attività per la ricerca sanitaria e della promozione delle attività per lo sviluppo della comunicazione sanitaria”. Con lei ci sarà anche Roberto Agnello, ex assessore all’Economia. A loro andrà un compenso di circa quattro mila euro lordi per due mesi di lavoro.
Il valzer di nomine ha visto anche l’ingresso di Nadia Luciano, chiamata dall’assessore alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, per una consulenza legale inerente le “problematiche attinenti i collegamenti marittimi ed i porti”. Per lei un impegno economico di 4.700 euro lordi, sempre per due mesi di lavoro.
E se il premier Matteo Renzi nel frattempo “commissaria” la Regione sui depuratori, ecco che la Sicilia sprofonda nel baratro più assoluto. A Crocetta sembra essere rimasto un solo “megafono”: quello per amplificare nomine e consulenze.
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