“La Lettera del Diavolo”: un programma di decriptazione svela il mistero
Quattordici righe rimaste incomprese e indecifrabili, almeno fino ad oggi. E’ la famosa “Lettera del Diavolo“, la missiva che la storia racconta essere stata scritta da Satana in persona per tentare suor Maria Crocifissa, antenata dello scritto Giuseppe Tomasi di Lampedusa che, nel suo famoso “Gattopardo”, scrisse della storia.
Una lettera che è stata oggetto di studi e ricerche per comprenderne l’esatto significato. La “Lettera del Diavolo”, scritta infatti in caratteri incomprensibili, e fino ad ora mai decifrata, fu consegnata a suor Maria Crocifissa della Concezione (Isabella Tomasi), per tentarla. La lettera, si narra, era stata data alla suora dal Demonio in persona, che le chiese di firmarla. Suor Crocifissa, avendo compreso il contenuto della lettera, vi scrisse invece solo “Ohimè“.
L’unica parola comprensibile, almeno fino ad oggi. Il mistero infatti potrebbe essere stato svelato grazie ad un gruppo di fisici ed informatici di Catania del Ludum Science Center grazie ad un programma di decriptazione scovato nel cosiddetto “deep web”. Il programma ha infatti raccolto caratteri simili che si ripetono, decifrando le frasi che a prima vista sembrano di una lingua che mescola cirillico e greco classico. Il programma di decriptazione sarebbe infatti stato creato inserendo nel vocabolario l’alfabeto greco, quello latino, quello runico e quello degli yazidi, il popolo considerato adoratore del diavolo.
“Si tratta di un tentativo – afferma Daniele Abate del Ludum in una intervista al quotidiano ‘La Stampa’ -, ma un tentativo che ci ha stupiti“.
Nella lettera si leggerebbero frasi come “Forse ormai certo Stige” o “Poiché Dio Cristo Zoroastro seguono le vie antiche e sarte cucite dagli uomini, Ohimé“.
Un mistero ancora non totalmente scoperto, anche se si tratterebbe di un primo passo.