Il programma di questo 4 settembre prevede la prima semifinale (ore 18.30) tra la Pallacanestro Trieste (Serie A2 Est) e il KK Skrljevo, formazione militante nella massima serie croata, quindi (20.30) la gara tra i biancazzurri e la formazione di casa della APU Udine (Serie B), allenata da un coach importante come Lino Lardo e con un roster impreziosito dalla presenza di un campione d’Italia in carica, il veterano Manuel Vanuzzo.
Le finali avranno luogo sabato, con inizio sempre alle 18.30 e alle 20.30.
Alla vigilia di questo importante appuntamento di precampionato, il direttore sportivo Cristian Mayer fa il punto della situazione.
“Sono decisamente contentissimo dell’approccio dei ragazzi in questa prima fase di lavoro”, dice. “Tutti si allenano con una ottima intensità, nessuno si risparmia sui due lati del campo. Si deve lavorare sugli equilibri di gioco: è vero che abbiamo mantenuto 6/10 del roster, ma con due nuovi americani – giocatori di grande peso specifico – bisognerà trovare il giusto assetto per valorizzare le loro caratteristiche”.
Intenso lavoro verso una nuova importante stagione: con quali aspettative?
“L’aspettativa reale è fare una regular season migliore rispetto all’anno scorso. Sulla carta, nel nostro girone, ci sono almeno quattro squadre molto importanti come Scafati, Reggio Calabria, Fermentino e Trapani. Resta difficile fare dei veri pronostici, vista l’integrazione totale tra le vecchie A2 Gold e A2 Silver. Sono scesi di categoria nomi importanti dalla Serie A, bisognerà vedere come si troveranno in un campionato diverso, lungo e difficile, con un ruolo di protagonisti dopo aver vissuto magari ai margini delle rotazioni nelle loro precedenti squadre”.
Agrigento, in tutto questo, come si colloca?
“Sarà tutto un riscoprirsi. L’anno scorso non ci davano molto credito con tanti giocatori provenienti dalla Silver e con due americani al debutto, per cui bisogna sempre stare attenti anche a giocatori meno conosciuti dal pubblico ma che possono avere un rendimento importante. Dalla nostra squadra mi aspetto sempre una cosa: che non molli mai”.
A Udine non ci sarà Piazza.
“Il ruolo di playmaker è molto delicato, questi tipi di emergenze possono compattare ancora di più la squadra. Di sicuro questa sarà anche un’occasione per lavorare a soluzioni alternative e trovarsi pronti più avanti a fronteggiare simili difficoltà”.