Juve, Kean: “Io non sono né Leo né Cristiano, ma spero di diventare come loro”
L’attaccante bianconero Moise Kean si dichiara contento dei traguardi raggiunti e confessa di essere pronto a battere altri record. Il giocatore afferma che anche se non è né Messi né Cristiano con il lavoro potrebbe un giorno raggiungere il loro livello.
Non finisce di sorprendere Moise Kean e dopo aver dato prova delle sue abilità in Nazionale contro la Finlandia e il Liechtestein ecco che raggiunge un nuovo primato. Il giovane attaccante bianconero raggiunge infatti un altro grande record con il gol messo a segno nella partita contro l’Empoli e si classifica come il giocatore più giovane dai tempi di Balotelli in grado di segnare 8 gol di Serie A: Kean ha infatti 19 anni e 31 giorni e sembra avere in corpo un’energia pazzesca, tale da portarlo sicuramente lontano, nei grandi dell’olimpo, di fatti anche le scommesse su betn1 lo davano per scontato che avesse segnato portando la quota come marcatore molto bassa.
Ebbene, i suoi record sono davvero sensazionali: Kean è infatti il primo nato nell’anno Duemila a esordire in Serie A, a segnare un gol in Serie A, a esordire in Champions League, a segnare con l’Italia U-21 e anche il primo 2000 a segnare con l’Italia. Il giovane, scelto da Roberto Mancini per giocare al posto dell’infortunato Chiesa nel tridente con Immobile e Bernardeschi, ha dato prova di una eccellente performance, di cui Mancini è rimasto molto impressionato.
Grande prova del Kean ha impressionato Mancini
Il 19enne attaccante juventino, figlio di genitori ivoriani e nato a Vercelli, è felice di aver battuti diversi record e si dichiara quindi pronto a batterne altri. Le sue prestazioni, la sua energia e la prontezza che mostra in campo hanno letteralmente mandato in estasi Roberto Mancini, che lo ha chiamato alla vigilia della gara della Nazionale contro il Liechtenstein e si è subito sentito rispondere presente. E gli eventi non hanno smentito il fiuto di Mancini, visto che alla goleada ha partecipato anche Moise Kean.
Se Mancini ha mostrato senza alcun problema la sua ammirazione per Kean e pronostica anche un gran futuro per l’attaccante juventino, non è invece dello stesso avviso, Allegri, che preferisce non correre e suggerisce al giocatore di stare con i piedi per terra. Ma Kean non bada alle sue parole e va oltre, e aggiunge anche se non è né Messi né Ronaldo, ha ancora tanti traguardi da raggiungere e lavorando sodo può raggiungere il loro livello.
Le sue parole sono state esattamente le seguenti: “Il lavoro è l’unica cosa che può aiutare a dare tanto in campo e a dimostrare ciò che valgo, ogni domenica”. Dunque, grande impegno e caparbietà, che magari lo porteranno davvero ad eguagliare i livelli dei due giocatori che ammira di più e un giorno potrà dire di avercela fatta.
Si prospetta un brillante futuro per Moise Kean
Comunque sia, a parlare sono proprio i fatti e le parole di Kean dimostrano come il giocatore sia pienamente soddisfatto di quanto ha conquistato fino ad oggi. Con i suoi 19 anni e 20 giorni Kean è anche il secondo marcatore azzurro più giovane di sempre e prima di lui più precoce è stato solamente l’ex bianconero Bruno Nicolè, quando nel 1958 segnò contro la Francia ad appena 18 anni e 258 giorni.
Per queste sue prodezze Mancini lo elogia e non risparmia di annunciare grandi prospettive per il giovane, a differenza di Allegri che vuole andarci con i piedi di piombo. Secondo Mancini, il ragazzo ha davvero moltissime qualità e ovviamente tutto dipende da lui, dall’impegno che metterà per migliorarsi ancora. Cosa che Kean ha già comunque confermato, asserendo che non smetterà di lavorare e di andare avanti per conquistare altri record!