“La nascita ed il funzionamento dell’impianto di compostaggio, nel territorio di Joppolo Giancaxio, è stata salutata come un evento positivo da parte delle popolazioni ed amministrazioni del circondario perché avrebbe potuto risolvere i problemi di smaltimento della parte umida dei rifiuti solidi urbani con il riutilizzo,in agricoltura, del compost trattato”.
Lo scrive il Sindaco e l’amministrazione comunale di Joppolo Giancaxio: “Nessuno si sarebbe aspettato che l’impianto potesse operare non seguendo i criteri stabiliti dalle normative vigenti in tema di trattamento dei rifiuti. Molte volte, nel corso del funzionamento, i cittadini della zona hanno segnalato la presenza di cattivi odori e di possibili carenze nella gestione dell’impianto”.
“A queste segnalazioni il sindaco del Comune di Joppolo Giancaxio, non avendo un proprio ufficio idoneo ad effettuare analisi e verificare la reale situazione tecnica dell’impianto, ha chiesto l’intervento degli organi dello Stato preposti alla vigilanza ambientale e al monitoraggio dell’inquinamento del territorio, delle falde e dell’aria.
Nel 2016, in seguito a dei controlli effettuati dai suddetti organismi, sui terreni risalenti ai titolari dell’impianto di compostaggio, ha portato al sequestro dell’area e ad un giudizio di fronte al tribunale di Agrigento. L’esito del giudizio è stato di regolare gestione, l’area è stata dissequestrata e l’impianto a ripreso regolarmente a funzionare.
All’inizio dell’anno in corso, un controllo effettuato, sempre dagli organi a tale scopo instituiti dallo Stato, ha visto, l’intervento della Magistratura che ha imposto il sequestro dell’area dell’impianto di compostaggio e la sospensione dell’attività, ferma da circa otto mesi. Verso la fine dell’estate scorsa, sono stati segnalati, degli incendi in un’area vicina all’impianto di compostaggio. Il sindaco ha fatto immediatamente la segnalazione alle forze dell’ordine che tempestivamente sono intervenute, sequestrato l’area e segnalato alla Magistratura la situazione riscontrata. Sono in corso gli accertamenti per verificare lo stato dei luoghi, il tipo di elementi che hanno determinato la combustione e quali ulteriori provvedimenti per l’area sottoposta al controllo. Si è, quindi, attualmente in attesa degli accertamenti e degli esiti da parte della Magistratura. Il Sindaco ha attivato, nel corso degli anni di funzionamento dell’impianto, tutte quelle attività necessarie al controllo dell’inquinamento ambientale, delle falde e dell’aria nel territorio comunale”.
“Alcune precisazioni si rendono però necessarie altrimenti, invece di avviare ad chiarimento sulle rispettive posizioni, si rischia di dare del paese un’immagine distorta.
1) L’impianto di compostaggio non si trova nelle immediate vicinanze del centro abitato, ma in un’area agricola distante dal paese.
2) Nella zona, a qualche centinaio di metri di distanza, insistono alcune abitazioni di cittadini che, sin dall’avvio hanno segnalato cattivi odori provenienti dall’impianto. Gli organi preposti, incaricati al controllo, hanno rilevato sempre la regolarità nel funzionamento.
3) L’area in cui si sono sviluppati gli incendi, anche se esecrabile il comportamento di chi li ha appiccati, non ha alcun paragone con quella della triste vicenda della terra dei fuochi campana. Si è in attesa delle verifiche sul materiale oggetto di incendio.
4) Il Sindaco non ha preso alcuna distanza dalla protesta, anzi è stato al fianco di quei cittadini della zona che vivevano da vicino il problema, tant’è che la segnalazione dell’incendio è stata effettuata attraverso una telefonata allo stesso che ha attivato le forze dell’ordine.
5) Titoli ad effetto (“Terra dei fuochi”) oltre a costituire un’offesa per l’intera popolazione perché ipotizzano la connivenza tra i gestori dell’impianto e tutto ciò che ruota attorno. Crea allarme nella popolazione dei paesi circostanti ed un danno all’economia locale. Massima fiducia viene posta sul lavoro della Magistratura, che al termine dell’inchiesta darà l’esito dei riscontri effettuati”.
“Il sindaco ha preso le distanze dalla strumentalizzazione e dal protagonismo scandalistico che avrebbe danneggiato l’immagine del nostro paese, come quella attualmente messa in evidenza dall’articolo del Fatto Quotidiano che interviene quando il fenomeno è stato bloccato, da più di due mesi e non dall’intervento dell’opposizione, né da parte di Lega Ambiente. L’opposizione chiedeva al sindaco di fare un’assemblea cittadina, per discutere di cosa? L’impianto è chiuso, l’incendio è in fase di accertamento, gli organi di controllo stanno effettuando, lo facevano anche prima, il monitoraggio del territorio. L’opposizione, che durante il periodo di funzionamento dell’impianto è stata assente, oggi ha chiesto un controllo da parte degli organi indipendenti (cosa significa?) lasciando intendere di non fidarsi degli organi pubblici competenti, a cui si è sempre rivolto il comune.Un Comune non può sfiduciare un organo dello Stato. L’Amministrazione Comunale ha sempre cercato di tutelare la salute della popolazione senza clamore e senza letture fantastiche della situazione, interpellando le strutture dello stato”.
“Ad oggi, “l’aria è limpida come un tempo in quest’angolo di Sicilia che guarda alle rovine dei templi, simbolo inestimabile della grande civiltà perduta e forse troppo spesso poco rispettata”. Era preferibile che il giornalista d’inchiesta e “di salotto”, accanto alla bucolica rappresentazione, avesse visitato i luoghi per avere un’idea chiara della situazione attuale e verificare se quell’”aria limpida di un tempo” c’è ancora oppure è scomparsa. Il giornalismo non può rincorrere le fake news, ma deve andare alla ricerca della verità. Il “Fatto Quotidiano” è invitato ad inviare un giornalista credibile al fine di verificare la situazione attuale dei luoghi e la salubrità dell’aria e l’inesistenza di pericoli per la salute pubblica”, conclude la precisazione del Sindaco e della giunta comunale.