I numeri sugli spazi delle case italiane
Per la precisione, la dimensione media dei nuovi fabbricati residenziali è passata dai 3,7 milioni di metri quadri in assoluto del 2011 si è arrivati nel 2014 a 2,8 milioni, e in calo ci sono anche il volume (1.597 metri cubi nel 2011, 1.256 metri cubi nell’ultima rilevazione) e superficie totale (da 538 metri quadrati a 426). Eppure, nello stesso lasso di tempo la superficie utile media per unità abitativa è come accennato cresciuta, passando dai 79,3 metri quadrati del 2011 a 85,8 metri quadrati.
L’impatto del soppalco
Come si spiega questa discrepanza? Una possibile risposta sta nella diffusione dei soppalchi, che sta diventando sempre più la soluzione salvaspazio per eccellenza, per dotare gli appartamenti cittadini di una metratura ulteriore a “discapito” degli spazi ridotti dei condomini delle metropoli o dei prezzi troppo alti. Per chi non lo sapesse, un soppalco altro è semplicemente un’area sopraelevata, in genere aperta, che su costruisce all’interno dell’abitazione e consente di guadagnare una discreta metratura aggiuntiva; nella maggior parte dei casi si utilizza come zona letto o angolo studio, ma non mancano impieghi più semplici come deposito o magazzino.
Le tipologie di soppalco
A seconda dell’utilizzo e della tipologia, poi, bisogna anche studiare le soluzioni specifiche per raggiungere questa stanza in più: nelle strutture adibite a camera da letto, ad esempio, in genere si costruisce anche una scala in muratura, mentre in altri casi si può optare per qualcosa di più “leggero”. Il mercato aiuta molto, in questo senso, e anche il portale online Giffi Market consente di scoprire quali sono i modelli di scala per soppalco migliori per non “appesantire” troppo la struttura, adatti soprattutto alle aree di deposito.
Un’operazione delicata
Con la diffusione di questa tipologia costruttiva, ovviamente, è aumentata anche la professionalità di chi realizza l’intervento: può apparire banale scriverlo, ma costruire un soppalco è sempre un’operazione delicata, perché bisogna valutare bene tutte le possibili conseguenze di questa aggiunta, effettuando i dovuti controlli di stabilità e calcolando con precisione la portata di peso da sostenere. Proprio per questo esistono regolamenti comunali specifici che normano la possibilità di costruire queste strutture, soprattutto nel caso in cui si opti per le tipologie “fisse” e da adibire a zona abitabile.
Le norme sui soppalchi da ripostiglio
Differente invece la situazione quando il soppalco viene adibito a ripostiglio: proprio quest’anno il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza in cui sostiene che non sono necessarie autorizzazioni ulteriori alla consueta DIA per quanti intendano mettere in pratica un intervento poco invasivo e destinato, come detto, soltanto a un utilizzo temporaneo come magazzino per stipare beni e oggetti. Quando invece l’intervento ha dimensioni rilevanti e la sua realizzazione comporta la ristrutturazione dell’immobile, con un aumento del carico urbanistico, resta obbligatoria la richiesta del permesso preventivo al Comune, che dovrà effettuare le necessarie valutazioni.