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Introduzione in Sicilia del codice Cir per le strutture ricettive, CNA Turismo e Commercio: “l’Ars approvi la riforma per tutelare le imprese in regola”

“Per aiutare il tessuto produttivo spesso non servono risorse. Ma semplicemente il buonsenso. E proprio a questa ci appelliamo affinché l’Ars approvi la proposta della Giunta relativa all’articolo, incardinato all’interno della legge di stabilità, che introduce il codice CIR per tutte le strutture ricettive, da quelle alberghiere alle case vacanze promosse attraverso il web”. I vertici regionali di CNA Turismo e Commercio prendono posizione per sensibilizzare le forze politiche, presenti a sala d’Ercole, rispetto ad una riforma a costo zero e con inevitabili e significative ricadute per le imprese, a partire già dalla prossima stagione turistica. “La recente polemica innescata attorno al paventato stralcio della norma in questione – affermano il presidente Francesco Di Natale e il coordinatore Stefano Rizzo – ci ha messo in allarme, convinti che l’applicazione di questo codice possa porre un freno all’offerta di case abusive e quindi una valida garanzia per i turisti, in termini di sicurezza e certificabilità dei servizi legati alla filiera. In caso contrario significherebbe accreditare sul mercato una offerta non rispondente alle normative fiscali e nemmeno alla sicurezza. Sosteniamo la proposta della Giunta di inserire questo strumento che sostiene l’impresa del settore turistico, duramente colpita dalle restrizioni, che soffre la pochezza degli aiuti e delle politiche di sostegno e che va a nostro avviso – aggiungono Di Natale e Rizzo – tutelata da dinamiche spesso irregolari che sono soggette alle stesse regole fiscali e di salvaguardia per il contrasto da Covid. Lo scorso anno l’offerta turistica tracciabile ha sostenuto costi importanti per la sicurezza e le sanificazioni, costi che alla lunga hanno penalizzato le strutture in regola e responsabili al cospetto di chi, nell’ombra, viola ogni norma. Alla fine della stagione nonostante il numero importante di presenze, il settore non si è ripreso dalla crisi e i contagi sono comunque aumentati in maniera esponenziale. Adesso l’Assemblea regionale è chiamata a scegliere se la nuova stagione dovrà essere orientata a favore delle imprese sicure, che contribuiscono alla fiscalità generale, o se dovrà essere nuovamente caratterizzata dalla presenza di turisti in abitazioni private, soggette ad evasione fiscale e in cui nessuno è chiamato a sanificare gli ambienti dopo che la stesse siano state occupate da altre persone per diversi giorni. Ci appelliamo dunque alle forze politiche del Parlamento siciliano – concludono Di Natale e Rizzo – affinché non si penalizzi la filiera turistica più trasparente, su cui si poggia il lavoro di tanti operatori e tante aziende come b&b, alberghi, ristoranti, tour operator e agenzie di viaggio”.

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