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Regioni ed Enti Locali

Intervista al presidente del Consiglio del Parco, Bernardo Campo: “Portare la Valle dei Templi a standard di qualità in linea con i più importanti siti archeologici italiani e superare il milione e mezzo di visitatori”

campo-mattarellaIl mio auspicio è quello che il Parco Archeologico di Agrigento possa diventare il volano dell’economia siciliana”. Un augurio che il presidente del Consiglio del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, Bernardo Campo, ci confida immediatamente al telefono. Campo non ha dubbi: “Portare la Valle dei Templi a standard di qualità in linea con i più importanti siti archeologici italiani e, alla fine del mio mandato, superare il milione e mezzo di visitatori”.

Dichiarazioni audaci, ma che rispondono al trend di crescita delle presenze registrate dal sito archeologico patrimonio dell’Unesco e, aggiungiamo, in linea con il “Piano Strategico del Turismo” elaborato dal Ministero dei Beni Culturali volto a dotare di una visione unitaria l’Italia del turismo e della cultura, rispondendo all’esigenza di porre il settore turistico al centro delle politiche di sviluppo del Paese.

Bernardo Campo, dopo alterne vicende, è ritornato alla guida del Consiglio del Parco che, ricordiamo, venne istituito, come ente autonomo, con la legge regionale 20/2000, ricalcando il perimetro della zona A dei precedenti vincoli ministeriali del 1968 e del 1971 e della Regione Siciliana del 1991.

campo-zingarettiMa, chi è Bernardo Campo? 52enne, funzionario della Regione Siciliana è laureato in Scienze dell’Amministrazione presso la facoltà di Giurisprudenza: “Una persona – ci confessa al telefono – disponibile al confronto, aperta al dialogo e con una discreta esperienza nel campo della gestione della Pubblica Amministrazione”.

In quest’ intervista Campo è un fiume in piena: si racconta, parla di obiettivi, di strategie, di sviluppo del territorio, ma soprattutto, ci svela alcune importanti novità:

– Presidente cos’è il Consiglio del Parco?
È un organo di programmazione, controllo e management delle risorse e del bilancio del Parco che, ricordiamo, è un Ente autonomo. Le finalità sono volte alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico e paesaggistico e al godimento sociale. Il Parco archeologico, infatti, è un Ente pubblico le cui iniziative devono essere pensate esclusivamente per la collettività

– Quali sono gli obiettivi del Consiglio del Parco?
Si possono sintetizzare in due macro obiettivi. Il primo è rivolto ad una elaborazione di strategia gestionale e di pianificazione e programmazione delle attività destinate alla tutela e valorizzazione dell’area archeologica. Al tal fine, siamo riusciti a mettere in campo le risorse per la ricerca del teatro ellenistico e programmare una progettualità che ha portato il finanziamento di 2 milioni di euro per gli scavi del teatro. Inoltre, stiamo lavorando per la messa in fruizione del Tempio di Esculapio: nell’area verrà realizzato, anche, un giardino delle essenze, così com’era in origine 2600 anni fa. Il secondo obiettivo, infine, è quello di estendere il raggio d’azione rispetto alla semplice fruizione delle aree del Parco. Stiamo, infatti, cercando di promuovere il più possibile le attività territoriali e di gestione del paesaggio e valorizzare le nostre colture. Un modo per sottolineare, così, la vocazione agricola del territorio. Ad esempio, la nostra mandorla è in corsa per il riconoscimento della DOP, la Denominazione di Origine Protetta

– Agrigento, però, si sente tagliata fuori dalla progettualità del Parco
Stiamo lavorando per migliorare il collegamento tra il Parco e Girgenti. La Valle dei Templi non deve essere un’entità astratta. Il Parco deve essere integrato alla Città ed al suo centro storico. Un primo traguardo è stato il ripristino di un collegamento pedonale; mi riferisco al marciapiede di Bonamorone che collega la Città al varco di “Giunone”. Stiamo, inoltre, lavorando in stretto contatto con l’Amministrazione comunale per portare avanti diversi progetti. Il Parco, infine, ha in cantiere un progetto di valorizzazione di Santa Maria dei Greci

– Ed il quartiere Ellenistico Romano?
Tra qualche giorno inaugureremo il terzo varco di accesso al Parco nell’area del quartiere e del tetro Ellenistico e del Museo archeologico. Il varco servirà per valorizzare l’intera area, ma, soprattutto, sarà la porta di collegamento tra il Parco ed il Museo “Griffo”. Questo, per migliorare e differenziare l’offerta turistica e permettere al turista di prolungare il soggiorno ad Agrigento per godere totalmente del suo immenso patrimonio storico, paesaggistico e monumentale

– Parliamo del Piano del Parco. Ci sono novità?
Stiamo cercando di sollecitare, quanto più possibile, il nuovo Governo regionale. Siamo stati diverse volte all’ assessorato Territorio ed Ambiente per le procedure di istruttoria tecnico-amministrativa relative alla valutazione ambientale strategica e di impatto ambientale. Confidiamo nell’attenzione del Governo regionale che esaminerà il piano. La sua approvazione consentirà di poter programmare interventi di carattere sociale ed imprenditoriale all’interno delle aree del Parco e, soprattutto, permetterà lo sviluppo di una serie di attività collegate alla fruizione dell’area archeologica. Sono fiducioso che, in poco tempo, il piano potrà essere esitato. Il Governo regionale, che quest’anno ha voluto festeggiare l’anniversario dell’Autonomia Siciliana nella Valle dei Templi, dimostra di prestare molta attenzione alle proposte che provengono da Agrigento e dalla sua Valle

– Recentemente, dopo anni di abbandono, è stato riaperto il Palacongressi. Quale futuro?
Sembrava impossibile riaprire il Palacongressi. La sua riapertura è un successo ascrivibile al lavoro di tutti. È bastata una norma dell’Assemblea regionale per autorizzare il Parco a destinare una parte dello sbigliettamento alla struttura. l’Ente Parco, ricordiamo, è il gestore del Palacongressi che è di proprietà dell’Assessorato all’Economia della Regione. Lo scorso 21 maggio, inoltre, in occasione di un consiglio del Parco, abbiamo deliberato di riformulare una nuova proposta di regolamento all’Assessorato per poter realizzare al Palacongressi manifestazioni di alto profilo culturale e di alto valore turistico. Il decollo del Palacongressi rappresenta il rilancio economico del Villaggio Mosè dove insistono diverse strutture ricettive

– Un consuntivo della Festa del Mandorlo in Fiore?
Non ho ancora un dato preciso. Ma, dal mio osservatorio privilegiato che è quello dell’Assessorato al Turismo della Regione, sono riuscito ad avere i dati della Festa di questi ultimi anni. Dal confronto emerge che il turismo extraregionale nelle edizioni passate era aumentato del 20 per cento. Un incremento importante che, però, nel 2017 e 2018 non c’è stato. Abbiamo avuto, in verità, un aumento degli ingressi nella Valle. Ciò significa che, probabilmente, si sarebbe dovuta fare più promozione turistica fuori dall’Isola, mentre è stata fatta una buona promozione regionale che ha consentito ai siciliani di riappropriarsi di questa festa. Mi auguro che il prossimo anno si possa fare una promozione più efficace fuori dalla Sicilia

– Google Camp, tornerà nella Valle?
Non abbiamo ancora nessun contatto con Google. Sappiamo che era stato fatto un accordo triennale con una struttura ricettiva del territorio, non conosciamo se quest’accordo è stato rinnovato. Google Camp è un evento di carattere internazionale ed è possibile che venga ripetuto da qualche altra parte

– Recentemente lei ha sottolineato un difetto nella comunicazione istituzionale del Parco. Come mai?
E’ buona norma che tutte le notizie di carattere istituzionale debbano essere veicolate da un unico soggetto. Non è possibile che il presidente o il direttore del Parco sappiano di un importante ritrovamento negli scavi del teatro ellenistico solo attraverso un sito on line

– Presidente, un’ultima domanda: cosa rappresenta per Bernardo Campo la Valle dei Templi?
Un grande amore! Un bene da valorizzare sempre di più. La Valle dei Templi deve essere un sito aperto a tutti per offrire emozioni a tutti coloro i quali vogliono godere di questo immenso patrimoni dell’Umanità”.

Luigi Mula