“L’iniziativa del Prefetto che si è posto a presidio della legalità economica del territorio merita il nostro sostegno e gratitudine”.
Lo scrivono in una nota congiunta Massimo Raso, Maurizio Saia e Gero Acquisto rispettivamente Segr. Gen. CGIL CISL UIL Agrigento nonché Filippo Munda, Emanuele Piraino e Giovanni Manganella Segr. FILCTEM- FEMCA- UILTEC
e armelo Cipolla, Eduardo Sessa e Alfonso Sammartino Segr. FIOM- FIM – UILM dopo l’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Agrigento nei confronti di Girgenti Acque, società che gestisce il servizio idrico in gran parte dei comuni agrigentini.
“Il testo della interdittiva, letto sui giornali, vela un inquietante scenario criminale nella gestione di un pezzo dell’economia e di un servizio essenziale. Emergono chiaramente grosse responsabilità nella cattiva gestione del servizio da parte dell’azienda che lo ha gestito, vorremmo emergessero, con altrettanta forza anche le responsabilità di chi (Governi Regionali, Sindaci, Presidenti di provincia) colpevolmente, per anni, ha omesso di vigilare.
Solo alla fine, L’ATI aveva avviato il processo di risoluzione contrattuale. Auspichiamo che l’iniziativa prefettizia abbia l’effetto di accelerare il superamento dell’attuale nefasta gestione del servizio idrico integrato del territorio.
In ogni caso occorre porsi il problema del “dopo Girgenti Acque”: ed è questo il vero nocciolo del problema.
A Noi interessa una corretta gestione del servizio idrico integrato, il mantenimento dei livelli occupazionali.
Vanno reintegrati i lavoratori ingiustamente licenziati, e altresì, vanno recuperate le retribuzioni non pagate ai lavoratori”.
“A Noi interessa che il servizio continui ad essere assicurato con efficienza ed economicità. A Noi interessa che non si perda un solo centesimo delle risorse già stanziate per il rifacimento delle reti idriche e dell’impiantistica per la depurazione. Per queste ragioni, chiediamo al Prefetto di Agrigento la convocazione urgente di un tavolo congiunto con l’ATI Idrico per comprendere come si intende affrontare questa fase di transizione e governare la gestione futura del servizio idrico integrato”, conclude la nota di Cgil, Cisl e Uil.