I sette coinvolti sono, a vario titolo, indagati per danneggiamento ambientale, getto pericoloso di materiali inquinanti, truffa, falso ideologico, abuso d’ufficio. Gli indagati sono: Marco Campione, legale rappresentante di Girgenti Acque; Giuseppe Giuffrida, ex amministratore delegato del gestore del servizio idrico integrato; Calogero Sala, direttore tecnico della Girgenti Acque, e Bernardo Barone, direttore generale dell’ Ato idrico; Pietro Hamel, dirigente tecnico dell’ Ato idrico; Rita Vetro, titolare del laboratorio “Bioeco Analisi” e Maurizio Carlino, ingegnere progettista e direttore dei lavori.
La vicenda riguarda lo scarico, dal giugno 2008 al luglio 2013, dei reflui non depurati della rete fognaria della zona sud-est di Agrigento, tra Villaggio Peruzzo, San Leone e Cannatello, nello specchio di mare di San Leone attraverso due scarichi non autorizzati.
L’avviso di conclusione delle indagini è il primo passo verso quello che potrebbe portare alla richiesta di rinvio di giudizio. Gli indagati hanno infatti 20 giorni di tempo per potere fare eventuali opposizioni e deduzioni.
Al tempo anche gli avvocati Ausilia Eccelso e Rosa Salvago con delle indagini personali dimostrarono come non solo lo stato del “nuovo” pennello versasse in condizioni miserevoli a causa di una posa errata in origine dello stesso (il video del sopralluogo è ancora ben visibile su internet), confermando quindi i problemi di rottura continua, ma viepiù e con delle analisi scientifiche del mare effettuate tramite una “bottiglia niskin”, come il grado di inquinamento presso le nostre coste fosse molto alto. Nonostante sia Girgenti Acque che alcuni improbabili detrattori continuassero ad affermare impunemente il contrario.
“Dopo 5 anni di attesa finalmente le indagini della Procura confermano quanto da noi sostenuto esattamente nel 2011 allorchè, coadiuvati dalle impareggiabili professionalità delle ditte Geonautics e Asso Diver, consegnammo alla Procura in una querela dettagliata tre mesi di indagini ove si spiegava non solo come il mare di Agrigento fosse molto malato “grazie” alle inadempienze di Girgenti Acque, ed in particolare per i continui problemi dati dai pennelli a mare che sversavano i reflui fognari praticamente a riva, ma anche come, da parte degli enti che avrebbero dovuto sovraintendere a che il gestore del servizio rispettasse la convenzione – comminando così le dovute sanzioni quando questo non fosse avvenuto – addirittura ci fosse una certa connivenza, da noi riscontrata anche in sede di indagini allorchè ci vennero negati dei documenti fondamentali per il prosieguo delle indagini.
C’è voluto molto tempo, troppo in effetti, ma siamo soddisfatte del risultato raggiunto.
Negli attacchi ricevuti ci veniva ripetuto che le analisi (commissionate alla Vetro da Girgenti Acque) confermavano sempre la salubrità del mare, ed oggi “scopriamo” che le analisi risulterebbero contraffatte.”
In particolare l’Avv. Ausilia Eccelso così dichiara: “Sono felice e soddisfatta per il risultato raggiunto, mi auguro che adesso però si vada avanti e che si abbia un rinvio a giudizio con cui concludere una volta per tutte la vicenda. La prescrizione infatti incombe e sarebbe l’ulteriore ed ennesima beffa a danno degli agrigentini. L’augurio è che, se, come spero, si dovesse arrivare ad un processo, il comune di Agrigento si costituisca parte civile per i danni – quelli sì – che lo stesso ha subito a causa di tutto ciò. Sono lieta di vedere che alcune associazioni, per esempio Mareamico, oggi plaudano alla conclusione delle indagini e al suo esito, ma sicuramente avremmo preferito avere tutto questo sostegno nel momento in cui per aver denunciato siamo stati oggetto di violenti attacchi. Va bene lo stesso, quello odierno è un risultato utile per tutti”.