“Alla presenza del Prefetto di Agrigento Dott. Dario Caputo, abbiamo incontrato i dirigenti dell’ex Italcementi e il Sindaco di Porto Empedocle per fare un punto della situazione alla luce della comunicazione ricevuta dall’amministrazione comunale, sulla presunta manifestazione di interesse per l’avvio di una nuova attività produttiva in una parte dismessa dell’area ex Italcementi”.
Lo afferma Maurizio Saia, segretario provinciale della Cisl di Agrigento, che aggiunge:
“Il dott.re Agate in rappresentanza della proprietà ci ha informato che l’Italcementi ha ricevuto diverse manifestazioni di interesse ma, ad oggi, nessuna si è tradotta in una proposta di alienazione dell’area. L’ultima in ordine di tempo, rappresentata oggi in prefettura dall’amministrazione comunale, non ha visto ancora l’incontro tra le parti, ma solo qualche contatto telefonico per programmare un incontro che avverrà nei prossimi giorni.
Pertanto, si prevedono tempi lunghi e qualora le parti raggiungessero l’acccordo, per entrare in produzione, occorrerebbero a detta del rappresentante Italcementi,almeno 23 autorizzazioni che richiederebbero almeno 3 o 4 anni.
Quindi al momento l’unica soluzione veloce, per il reinserimento dei 18 ex lavoratori nel mercato del lavoro, rimane la ripresa del mercato del cemento.
Ma anche qui, le notizie non sono positive, il mercato continua la sua discesa, sopratutto in Sicilia, a causa del crollo del settore delle costruzioni. Inoltre, ci veniva rappresentato che nell’ultimo anno lo stabilimento di Porto Empedocle ha registrato una perdita di 3 milioni 500 mila euro con una previsione futura ancor più negativa.
In attesa dello sviluppo delle nuove trattative, la Cisl e la Filca Cisl rappresentate dal segretario territoriale Maurizio Saia, Franco Sodano e Giuseppe Sanfilippo, hanno rappresentato la necessità di realizzare un percorso che abbia una visione di sviluppo più ampia di quell’area e che veda coinvolta l’amministrazione comunale, invitata a fare una proposta alla ex Italcementi per l’acquisizione dell’intera area per sviluppare un progetto industriale attraverso specifici finanziamenti previsti e creare un’area franca che veda una detassazione per nuovi investimenti e per attrarre nuovi capitali.
Siamo in linea con la proposta di Confindustria, rappresentata dal direttore Giacomo Minio che ha prospettato un’idea progettuale a regia unicamente pubblica, con il coinvolgimento delle parti sindacali e datoriali per l’elaborazione di un’idea di sviluppo a medio termine che possa usufruire delle competenze e delle risorse di Sviluppo Italia.
Riteniamo che il processo di reindustrializzazione dell’area non possa essere demandato alla ex Italcementi, che chiaramente ha un’altra mission e che ha l’obiettivo di dismettere l’area non utilizzata da cedere, ovviamente, al migliore offerente senza valutare progetti e investimenti.
Nel pomeriggio è stato rinnovato l’accordo che impegna il colosso industriale, a collocare l’ex personale nelle attività appaltate alle ditte esterne, accordo che ha permesso in questi anni l’occupazione saltuaria di 5/6 unità per un terzo delle ore complessivamente appaltate”.