Ci sono anche due agrigentini, madre e figlio, nell’inchiesta che ha sgominato un presunto traffico internazionale di sostanze dopanti destinate a bodybuilder.
L’operazione, condotta dai militari dell’Arma dei Carabinieri dei Nas, è partita nel 2019 ed ha portato al sequestro di denaro in contante ritenuto provento della presunta attività illecita. In carcere è finito un 35enne agrigentino, ma residente nel Montebellunese, mentre per la madre – una 60enne – sono stati disposti i domiciliari.
Secondo l’accusa, i due avrebbero effettuato pagamenti all’estero per spedizioni di medicinali che, poi, spedivano ai clienti.
Coinvolti nell’inchiesta anche altre persone che – a vario titolo – consegnavano, sempre secondo l’accusa, le sostanze dietro false ricette.
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